Ridurre il debito per la giustizia climatica

Fonte immagine Finanza per il clima nell’anno del Giubileo – CIDSE
Ufficio Policy Focsiv – Mentre l’attenzione mondiale si sposta sul vertice sul clima COP30 della Conferenza ONU (UNFCCC) in Brasile, CIDSE, la famiglia internazionale delle organizzazioni cattoliche per la giustizia sociale, di cui è membra FOCSIV, arriva a Bonn per la 62a sessione degli organismi sussidiari del UNFCCC a giugno con un messaggio forte: una completa cancellazione del debito è essenziale per raggiungere la giustizia climatica.
Le sessioni di giugno, spesso chiamate “Riunioni degli Organismi Sussidiari”, si svolgono in un momento di crescente crisi globale. Conflitti in diversi continenti, instabilità economica, budget per gli aiuti in calo e la scomparsa di Papa Francesco, figura chiave nella leadership climatica, costituiscono uno scenario difficile per i negoziati.
Eppure, in mezzo a queste difficoltà, l’Anno del Giubileo offre un potente simbolo di speranza e rinnovamento. Con questo spirito, CIDSE lancia un nuovo Policy Brief: “Finanza climatica nell’anno del Giubileo: perché la riduzione del debito è più importante che mai per la giustizia climatica e naturale”. Il documento invita i governi e le istituzioni internazionali a procedere con urgenza alla riduzione del debito e ad attuare riforme di vasta portata del sistema finanziario globale.
“In questo Anno Giubilare, parliamo non solo come zambiani, ma come parte di una famiglia globale incatenata dai debiti e bruciata dal fuoco dell’ingiustizia climatica”. dice Edmond Kangamungazi di Caritas Zambia, collaboratore del policy brief. Invitiamo il mondo a ricordare: nessuna nazione dovrebbe dover scegliere tra servire il proprio popolo e pagare i debiti. Che questo sia l’anno in cui spezzeremo le catene, in cui il perdono diventerà una politica, non solo una preghiera. Cancellate i debiti. Ripristinate la giustizia. Ricostruite la speranza.”
Approvato da più di 80 leader religiosi e organizzazioni religiose in tutto il mondo, il documento invia un messaggio chiaro: le comunità religiose sono unite nel chiedere una leadership morale ai decisori, soprattutto perché la COP30 si terrà in Brasile, una nazione a maggioranza cristiana.
In quanto attori cattolici, CIDSE ribadisce l’appello per una riduzione globale del debito e riforme sistemiche dell’architettura finanziaria internazionale, per liberare finalmente i paesi più vulnerabili dalla crisi climatica.– quelli che hanno contribuito meno alla crisi – dall’insidiosa trappola debito-clima.
Lidia Machaka, responsabile energia e estrattivismo di CIDSE e una dei coautori afferma, “Mentre viviamo i valori dell’anno giubilare, dobbiamo vederlo come un’opportunità per guidare un risveglio e una rivoluzione spirituale, che ci aiuti a comprendere il momento critico in cui ci troviamo e a riflettere sull’impatto delle nostre azioni mentre ridefiniamo il nostro scopo. I paesi ricchi hanno la responsabilità e l’obbligo di sostenere i paesi poveri e vulnerabili nell’affrontare efficacemente il cambiamento climatico. Negli ultimi anni, abbiamo visto che c’è più denaro disponibile: la sfida ora è condividerlo per il bene comune. Dobbiamo rivisitare i nostri modelli economici, che creano e aggravano le disuguaglianze, e dare un significato più ampio alla parola “progresso”. Insieme, dobbiamo lavorare per porre fine al circolo vizioso del debito ecologico e finanziario.
Liz Cronin, responsabile delle politiche climatiche presso CAFOD e una dei coautori del rapporto afferma: “Riflettendo sulla vita e l’eredità di Papa Francesco, ci viene ricordato che il nostro lavoro si fonda sui suoi incisivi interventi sulla crisi climatica e sul debito internazionale. In questo Anno Giubilare, i decisori si riuniranno a Bonn per discutere la Roadmap Baku-Belém per raggiungere 1.3 trilioni di dollari per finanziare le trasformazioni necessarie ad affrontare il riscaldamento climatico, un processo importante che la comunità internazionale deve sfruttare appieno.”. Ha aggiunto: “I paesi devono garantire che il collegamento tra queste crisi sia pienamente compreso all’interno dell’architettura finanziaria globale per il clima, che attualmente emette la stragrande maggioranza dei suoi finanziamenti come prestiti che aggravano il debito, non come sovvenzioni. ”
Il policy brief del CIDSE avverte che, senza un’azione coraggiosa e immediata, le nazioni più vulnerabili del mondo rimarranno intrappolate in un circolo vizioso di debito e fragilità indotta dal clima, compromettendo sia la giustizia che la sopravvivenza delle popolazioni più vulnerabili.
Andrea Stocchiero, policy officer di FOCSIV, ricorda che “questo policy brief di CIDSE contribuisce alla campagna internazionale Turn Debt into Hope – Turn debt into hope e a quella nazionale Home – CAMBIARE la ROTTA, e avanza 4 richieste: la definizione di un piano adeguato per una finanza climatica molto più basata su sovvenzioni, aumentando l’aiuto pubblico allo sviluppo; riparare un sistema debitorio corrotto; porre fine ad una condizionalità dannosa per i popoli impoveriti; evitare gli scambi debito-clima”.
Leggi il briefing completo qui. e in Finanza per il clima nell’anno del Giubileo – CIDSE