Siamo in guerra? Investiamo sulla Pace.
In questi giorni in cui l’Europa e suoi cittadini piangono i morti di Parigi e si interrogano sulle ragioni di tali eventi e le conseguenze della scelta della violenza come risposta a tanto dolore, la FOCSIV e gli Organismi aderenti alla Federazione si rivolge a quanto indicato in questi mesi da Papa Francesco, consapevoli che la scelta di una scesa sul terreno della guerra può rivelarsi solo insensata, fratricida e senza via di ritorno. Rifiutare, quindi, il Terrorismo e la Guerra è un dovere morale, agire per il dialogo e la pace è una necessità. Agire per la pace significa agire per l’integrazione e l’inclusione sociale, per una distribuzione del potere più giusta ed equa, per la riduzione di diseguaglianze oramai insostenibili, ricordando quanto affermato da Papa Paolo VI: la giustizia è il nome della pace.
“Papa Francesco ci parla dei vari conflitti e attentati quali pezzi di una terza guerra mondiale perché, come scrive nella Laudato Sì, tutto è connesso. Il terrorismo non è un cancro che è cresciuto nel nulla. Dietro ai pazzi ci sono strategie lucide di potere. Capire le connessioni del terrorismo con il sistema che ci governa è un compito necessario per agire – ha sottolineato Gianfranco Cattai, presidente FOCSIV – Il Terrorismo e la Guerra sono tra le maggiori devastazioni sull’uomo e sul Pianeta. Essi traggono linfa da quella ricerca di potere sull’uomo e sulle risorse della Terra che sono alla radice anche di questo sistema economico perverso. Agire contro il terrorismo e la guerra significa agire contro il sistema che li nutre, dal commercio delle armi ai finanziamenti occulti che derivano dallo sfruttamento di uomini e risorse naturali, alla geopolitica del potere e dei potenti. Il messaggio di Cristo è follia agli occhi dei potenti, quando invece è la presunta razionalità dei potenti la vera pazzia che conduce alla morte e alla distruzione. È indispensabile non fare confusioni e denunciare le derive razzistiche irresponsabili di molti politici. I rifugiati e i migranti che fuggono dalla guerra e dal degrado socio-ambientale non sono terroristi, ma sono le loro prime vittime. Tutti quei politici che, sempre per la rincorsa al potere, strumentalizzano le migrazioni e nutrono la paura dell’altro, dovrebbero vergognarsi e chiedere perdono. La Religione non ha nulla a che fare con quanto accade ed utilizzare il nome di Dio per giustificare la violenza è una bestemmia, così come ha ribadito domenica scorsa all’Angelus Papa Francesco. Il dialogo tra religioni è indispensabile per togliere dalla bocca dei guerrafondai il nome di Dio. Non esiste un occidente cristiano contro un oriente musulmano, anche queste sono categorie utili per chi vuole dividere e sulle divisioni accrescere il proprio potere.”
Nel 2015 la FOCSIV è stata impegnata, tra l’altro, nel organizzare e partecipare a marce, cammini e pellegrinaggi come forma di testimonianza, preghiera, di movimento per la pace.
“Il Pellegrinaggio “Una Terra. Una Famiglia umana. In cammino verso Parigi”, partito da Roma lo scorso 30 settembre e in questi giorni in arrivo nella capitale francese per l’appuntamento di COP 21, oggi assume un significato più forte: lottare per un mondo fondato sull’affermazione della dignità della persona, a partire dai più poveri e vulnerabili, dai rifugiati ai migranti, nella cura del creato, è costruire percorsi di pace vera, contro terrorismi e guerre. Non ci fermeranno.” ha concluso Gianfranco Cattai.