SIRIA: l’ONU IMPONGA IL CESSATE IL FUOCO E NON PERDA L’APPUNTAMENTO CON LA STORIA
A seguito dei bombardamenti sui sobborghi di Damasco, FOCSIV prende atto dell’ennesima cautela del Consiglio di Sicurezza Straordinario dell’ONU riunitosi ieri in seduta straordinaria e chiede che smetta di trincerarsi dietro la linea rossa dell’uso delle armi chimiche e superi la logica dei blocchi e dei veti reciproci deliberando per imporre l’immediato cessate il fuoco in Siria. Non possono essere individuate soluzioni per ricomporre nel dialogo il conflitto in Siria mentre la popolazione civile, compresi molti bambini, vengono massacrati, sia questo orrore perpetrato o meno con armi chimiche.
Le Nazioni Unite devono rendere conto ai cittadini del mondo, che hanno gli occhi rivolti verso quanto decideranno, perché in gioco non c’è solo la tragica situazione siriana ma la credibilità delle stesse istituzioni internazionali che oggi devono dimostrare di saper rispondere con responsabilità a questo appuntamento con la storia.
Facendo eco alle parole del Presidente Napolitano per coloro che “si sono spinti generosamente in mare per aiutare profughi provenienti dalla Siria, in gran parte bambini, a raggiungere la riva mettendosi in salvo, sono di quelle che fanno onore all’Italia”; FOCSIV chiede che il Consiglio di Sicurezza faccia onore all’istituzione mondiale che rappresenta per evitare che la storia ripeta gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e della Shoah e svolga invece il ruolo di mediatore internazionale che gli compete affinché vinca nel mondo la cultura del dialogo e dell’unità nel rispetto delle diversità.
Ogni domenica a messa c’è un’intenzione di preghiera per coloro che ci governano e FOCSIV chiede a tutti i cristiani di pregare per le istituzioni di governo mondiale affinché siano guidate dalle parole di Papa Francesco dello scorso Angelus: “Gesù è la nostra pace, è la nostra riconciliazione! Ma questa pace non è la pace dei sepolcri, non è neutralità, Gesù non porta neutralità, questa pace non è un compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all’egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi”. Invochiamo su di loro uno spirito di fortezza perché non si nascondano dietro false neutralità ma rinuncino ad interessi di parte e siano forti per mediare e favorire il dialogo in Siria, perché, come precisa il Papa, “Fede e violenza sono incompatibili! Invece fede e fortezza vanno insieme. Il cristiano non è violento, ma è forte.”