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Home News The Sky’s Limit: nessun nuovo sviluppo per i combustibili fossili se vogliamo salvare il mondo

The Sky’s Limit: nessun nuovo sviluppo per i combustibili fossili se vogliamo salvare il mondo

Campagne Scn
16 Novembre 2016
News

FOCSIV ha firmato, assieme ad oltre 350 organizzazioni della società civile di 60 paesi, la lettera aperta ai leader mondiali per chiedere una cessazione immediata e gestita dei combustibili fossili e per perseguire la giusta transizione verso le energie rinnovabili, se si vuole ancora tentare di evitare la catastrofe climatica.

Un anno fa, a Parigi, la comunità internazionale si è riunita per finalizzare un nuovo accordo per affrontare la crisi climatica. In maniera congiunta i Paesi si sono impegnati a “mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli pre-industriali, e di realizzare sforzi per limitare l’incremento della temperatura media globale a 1,5°C al di sopra dei livelli pre-industriali riconoscendo che questo ridurrebbe significativamente i rischi e gli impatti del cambiamento climatico”.

Ora l’Accordo di Parigi è entrato in vigore ed è giunto il momento di rispettare gli impegni presi.

Gli impatti climatici si stanno dispiegando quotidianamente, come visibile nello scioglimento dell’Artico, nell’imbianchimento dei coralli nel Pacifico,  nella siccità in Africa, negli uragani più forti e più frequenti, nei tifoni nei nostri oceani, e nelle nuove sfide che tutto il mondo affronta ogni giorno. L’impegno a proseguire gli sforzi per limitare il riscaldamento globale a 1.5°C è un importante nuovo obiettivo, soprattutto per i paesi più vulnerabili e per le comunità povere che stanno già sostenendo il crescente peso della crisi climatica. Ma questa ambizione necessariamente implica una maggiore responsabilità e sfida.

Diverse analisi hanno dimostrato che il carbonio immagazzinato nell’esistente produzione di combustibili fossili, se si lasciasse proseguire il suo sfruttamento, ci porterebbe ben oltre i limiti previsti a livello globale di limitare il riscaldamento al di sotto dei 2°C e ancor più rispetto all’obiettivo di limitare l’innalzamento entro 1.5°C. (Si veda il report al link: http://priceofoil.org/2016/09/22/the-skys-limit-report/)

I budget globali di carbonio (ovvero i quantitativi di carbonio che ancora possiamo emettere) associati con entrambi i limiti di temperatura si esauriranno con gli attuali progetti di produzione di combustibili fossili e, di fatto, alcuni progetti di combustibili fossili ora operativi dovranno essere fermati in anticipo per avere ancora buone probabilità di rimanere al di sotto del limite di 2°C, per non parlare di 1.5°C.

In questa nuova prospettiva, la sfida non è mai stata così evidente. Per mettere in pratica gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi e salvaguardare il nostro clima per questa e per le future generazioni, la  produzione di combustibili fossili deve iniziare a declinare immediatamente in maniera controllata, e le energie rinnovabili devono avanzare e prendere rapidamente posto nel contesto di una giusta transizione.

Pertanto noi, come organizzazioni della società civile che rappresentano milioni di persone in tutto il mondo, invitiamo i leader mondiali a porre in essere una cessazione immediata dell’utilizzo di nuovi combustibili fossili e perseguire una giusta transizione verso le energie rinnovabili con una ristrutturazione controllata dell’industria dei combustibili fossili.

Possiamo farcela. Con un declino gestito della produzione dei combustibili fossili che assicuri una graduale transizione per un’economia energetica più sicura, possiamo proteggere i lavoratori, proteggere le comunità locali vulnerabili, portare l’accesso all’energia ai poveri ed accrescere le energie rinnovabili tanto velocemente quanto metteremo fine ai combustibili fossili.

 Dal momento che i paesi ricchi hanno una maggiore responsabilità storica di agire, essi dovrebbero fornire sostegno ai paesi più poveri per aiutarli ad espandere la produzione e il consumo di energia senza carbonio, e guidare lo sviluppo economico in una prospettiva di equità globale, avendo come focus l’urgente priorità di fornire accesso universale all’energia. La buona notizia è che l’energia rinnovabile può – come deve – colmare i bisogni e potenziare un futuro di energia pulita.

Il mondo può iniziare a perseguire ora un calo controllato dell’industria dei combustibili fossili e una giusta transizione verso le energie rinnovabili, oppure può ritardare l’azione e portare a sconvolgimenti economici e caos climatici con impatti sociali e naturali disastrosi. La scelta è chiara.

Il primo passo di questo sforzo è semplice: smettere di trivellare. Nessun ulteriore incremento dei combustibili fossili, nessuna esplorazione di nuovi combustibili fossili, nessuna espansione dei progetti di combustibili fossili. Dobbiamo tenere i combustibili fossili nella terra.

 

 

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