Un ex volontario LVIA in prima linea nella lotta al Covid-19

Oggi in prima linea tra i medici del reparto di Infettivologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti vi è Paolo Crivelli, ex volontario di LVIA. In una telefonata a don Guido Miglietta, delle Opere Sociali Marielliane, ha raccontato che per la prima volta dopo 21 giorni di fila, lavorando 14 ore di seguito, ha avuto il primo giorno di riposo.
Un impegno fatto di fatica e passione di chi ha scelto di essere al servizio degli altri, di chi soffre, dei i malati. Quello stesso impegno che lo ha contraddistinto, sin dagli anni settanta, nel occuparsi in Africa delle persone che avevano contratto l’HIV.
A don Miglietta ha confessato che gli è sembrato di rivivere quello che aveva visto, 41 anni fa, a Tigania in Kenya dove i malati gli morivano letteralmente tra le mani.
Nel riportarci questa testimonianza don Miglietta ci sottolinea come Paolo Crivelli “ha sempre lo stile di uno che si lancia nel servizio, con lo stile di chi fa le cose perché ci crede. così come ha fatto con la LVIA in Kenya 41 anni fa. E’ la certezza che quella esperienza è rimasta nel cuore per tutta la vita.”
Lunga è l’esperienza del dottor Crivelli nel Continente africano. La prima volta è stato in Kenya a Tigania, nella regione Meru, come Servizio Civile con LVIA – Servizio di Pace. Successivamente, è stato 2 anni in Somalia e 5 in Gambia, per poi dedicare i propri periodi di ferie dal lavoro in Italia come medico volontario in Camerun ed Uganda. Infine, in Tanzania con Medici con l’Africa CUAMM.
Al Continente africano è doppiamente legato: ha conosciuto in Kenya sua moglie Jennifer, figlia di un importante leader del Paese che per molti anni si era battuto per l’indipendenza dalla Gran Bretagna .