Quarto festival nazionale del Servizio Civile

Si è conclusa con una forte partecipazione e tante sollecitazioni la IV edizione del Festival Nazionale del Servizio Civile, promossa dalla CNESC – Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile ETS.
Centinaia di operatori e operatrici volontarie, rappresentanti degli enti del Servizio Civile Universale, istituzioni e cittadini – tutti accomunati dal desiderio di intessere resistenze, costruire comunità e promuovere pace – sono stati coinvolti in un programma ricco di talk, laboratori, musica e momenti di confronto.
Questa edizione ha celebrato gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e dalla Liberazione dal nazifascismo, mettendo al centro il significato attuale di “resistenza” in un’epoca segnata da nuove disuguaglianze, tensioni sociali e conflitti globali.
“In questa epoca densa di sfide” dichiara Laura Milani Presidente della CNESC “in cui forme di violenza spesso si insinuano nei linguaggi, nei modi di pensare, nelle strutture sociali ed economiche che generano emarginazione e disuguaglianze; in cui a Gaza si consuma un genocidio, in Ucraina continua la guerra e a livello internazionale cresce la tensione alimentando una continua corsa al riarmo, ogni cittadino è chiamato a mettere in atto pratiche di resistenza nonviolenta. Il Servizio Civile opera dentro questo perimetro come esperienza concreta di resistenza e di lotta alla violenza, alle disuguaglianze, alla povertà (materiale, educativa e culturale) — e al tempo stesso di proposta e costruzione di alternative nonviolente alla gestione dei conflitti in comunità sempre mobilitate per la pace”.
Questa edizione del Festival Nazionale del Servizio Civile è stata realizzata con il contributo di Banca Etica, si è tenuta negli spazi del Real Albergo dei Poveri di Napoli ed è stata inserita nel programma “Napoli Millenaria” promosso dal Comune di Napoli.
Laura Valente, direttrice artistica di Napoli Millenaria ha così commentato “Siamo felici di aver ospitato il Festival del Servizio Civile al RAP che è stato il luogo simbolo del progetto Futuro Quotidiano, voluto fortemente dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi per i 2500 anni dalla fondazione della città. Abbiamo scelto di mettere al centro il protagonismo delle nuove generazioni, intrecciando arti e Costituzione per educare alla cittadinanza attiva. L’idea di ‘civile’ non può essere solo amministrativa o normativa: è un’etica della cura. Educare significa dare voce a chi non l’ha avuta, creare strumenti per leggere e abitare il mondo, coltivandoli ogni giorno, tra i banchi, nelle piazze, nei luoghi della fragilità, e che forma cittadini capaci di scegliere da che parte stare”.
Il Festival ha rappresentato anche un importante momento di rilancio della campagna “Quanto Vale il Futuro?” che chiede al Governo la stabilizzazione e l’universalità del Servizio Civile Universale con risorse crescenti nel tempo e il potenziamento della comunicazione istituzionale per garantire un Servizio Civile unico e universale grazie alla partecipazione sempre più ampia di giovani e enti.
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