ANNA DEDOLA, KHADIJA TIRHA E ALGANESC FESSAHA – PREMIO DEL VOLONTARIATO INTERNAZIONALE 2017

Volontarie vincitrici della XXIV edizione del Premio del Volontariato Internazionale sono Anna Dedola, project manager COPE Iringa, Khadija Tirha, volontaria in Servizio Civile per LVIA Italia in Piemonte e Alganesc Fessaha, Presidente di Gandhi Charity candidata dal Centro Missionario di Trento.
Tre donne, con radici culturali diverse alle spalle, che pongono al centro del proprio impegno quotidiano la persona, portatrice di necessità, cultura, speranza, diritti e la costruzione di ponti per il dialogo tra i popoli e per un futuro di pace.
Sono state inoltre assegnate tre Menzioni speciali del Premio al Sindaco di Catania, Enzo Bianco, come riconoscimento per il grande valore della solidarietà dimostrata dalla cittadinanza catanese verso i tanti migranti arrivati nel loro porto dal mare; a John Mpaliza, camminatore di pace, impegnato nel ricordare il dramma vissuto dalla povera popolazione della sua ricca terra di origine: la Repubblica Democratica del Congo; al Venerabile Alessandro Nottegar, fondatore della Comunità Regina Pacis a Verona, ritirata dalla figlia Chiara.
Il Premio rappresenta la storia del volontariato italiano e delle persone che lo compongono, sempre più preparate culturalmente e tecnicamente, ma ancora animate dagli stessi valori e ideali delle prime edizioni. Al Premio 2017 è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica, l’alto Patrocinio del Parlamento Europeo, il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Agenzia Nazionale per i Giovani e della Responsabilità Sociale RAI.
Di seguito le storie dei vincitori e le motivazioni delle scelte:
Anna Dedola, 33 anni, nata in Sardegna vive in Tanzania da sette anni e da due lavora con COPE – Cooperazione Paesi emergenti. È arrivata per la prima volta in questo Paese all’inizio del 2010, nella Regione centrale di Dodoma, con lo scopo di condurre le sue ricerche sulla costruzione degli edifici in terra cruda stabilizzata, tema della sua Tesi di Laurea in Scienza dell’Architettura al Politecnico di Torino. Dopo la Laurea ritorna in Tanziania con i Padri Capuccini toscani ed inizia ad insegnare alla popolazione locale la tecnica di costruzione da lei studiata, formando un gruppo di manutentori e costruttori, che ancora oggi hanno una loro piccola impresa grazie alla quale non hanno mai smesso di lavorare. Perfettamente integrata con la popolazione locale, accogliendone usi e costumi ed acquisendo piene padronanza della lingua Swahili, oggi, è madre di Francesco, 5 anni, affidatole quando questi aveva pochi mesi, e di Frida di due anni avuta dal suo compagno, Isacka. Oggi con COPE è Project Manager di due progetti nella Regione di Iringa, in entrambi i casi segue l’amministrazione sia del centro di accoglienza per bambini orfani e HIV, “Sisi ni Kesho”, che di quello per la salute rurale “Kytuo Cha Afya” a Nyololo. Il suo lavoro all’interno dei progetti non è solamente gestionale, per lei sono fondamentali i rapporti sociali, fin da subito ha stretto relazioni e legami con i colleghi locali, con i quali si confronta ogni giorno, lavorando fianco a fianco per il raggiungimento degli obbiettivi comuni. “Si può mettere a servizio degli altri la propria competenza professionale per lo sviluppo umano di un paese e per il suo miglioramento socio-economico. Ci si può integrare nella cultura di un popolo poiché vi si ritrovano le proprie radici comuni: la durezza della vita rurale, ma anche la schiettezza nei rapporti umani e la semplicità nelle relazioni familiari…”, queste alcune delle parole della motivazione che ha portato alla scelta di Anna. (Leggi la motivazione completa)
Guarda il video realizzato in Tanzania da TV2000.
Khadija Tirha, 25 anni, nata in Marocco, dall’età di sei vive a Torino con la sua famiglia e dal 2009 è una cittadina italiana. Da sempre è impegnata nel volontariato sia in Italia che in Europa. Una scelta dettata dal bisogno di sentirsi cittadina attiva del tessuto sociale della propria città, partecipe al miglioramento del bene comune della comunità stessa. Durante il corso universitario in Scienze Internazionali dello Sviluppo e della Cooperazione, concluso a marzo 2017, è stata impegnata in alcune attività professionali e formative con tante realtà di volontariato del territorio torinese, in particolare, dal 2011 con LVIA – Servizio di Pace, che hanno contribuito a costruire le basi del suo impegno civico ed accresciuto il suo interesse verso la cooperazione internazionale. Con il servizio civile svolto con LVIA in Italia ha posto l’attenzione all’educazione alla cittadinanza globale, alla promozione della cittadinanza attiva, all’intercultura ed all’inclusione, alla cultura del volontariato e della solidarietà. “…Un anno di Servizio Civile Nazionale Volontario in Italia che testimonia appieno il suo cammino di integrazione nella sua comunità e di una matura scelta civica di servizio per il bene comune. Un impegno che si esplica con la sua saggezza di giovane donna del Mediterraneo, con il suo profondo senso del volontariato come espressione più fattiva della cittadinanza attiva e con le sue scelte per la costruzione di ponti del dialogo…”, queste alcune delle parole della motivazione che ha portato alla scelta di Khadija. (Leggi la Motivazione completa).
Guarda il video di Khadija Tirha.
Alganesc Fessaha, 69 anni, nata in Eritrea, quasi sempre vissuta a Milano, medico, specialista in medicina Ayurveda, è fondatrice dell’ONG Gandhi Charity. Da anni si batte per salvare i profughi e i rifugiati che dal Corno d’Africa cercano di raggiungere l’Europa, affrontando lunghi ed estenuanti viaggi, spesso bloccati nella Penisola del Sinai, in tutti i casi con enormi rischi e vessazioni. La sua attenzione è stata rivolta al sostegno, soprattutto, dei bambini, delle donne e degli anziani ed alla liberazione dei profughi Eritrei bloccati nella Penisola del Sinai e nelle prigioni egiziane, ma è anche stata impegnata nel favorire l’emancipazione delle donne e dei bambini in Costa d’Avorio. In questi anni ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti in Italia ed all’estero per la sua attività umanitaria tra questi: nel 2009 il Premio per la Pace dal Presidente della Regione Lombardia; nel 2013, è stata insignita dell’Ambrogino d’oro, massima benemerenza civica milanese. Dal 6 marzo 2015, un albero ed un cippo sono stati dedicati ad Alganesc Fessaha al Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano, nell’ottobre del 2015 ha ricevuto un’onorificenza da parte del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. “…Per il suo coraggio nel proteggere il diritto alla vita di qualunque essere umano presente su questo Pianeta, per il suo tenace e continuo impegno nel salvare gli uomini, le donne ed i bambini ovunque questi si trovino, per la sua caparbia volontà a voler garantire la pienezza della vita dei più vulnerabili e nel voler dare un nome a chi non è riuscito mai ad arrivare sulle coste della terra promessa: l’Europa”, queste alcune delle parole della motivazione che ha portato alla scelta di Khadija. (Leggi la Motivazione completa)
Guarda il video di Alganesc Fessaha.
Anna, Khadija e Alganesc sono state scelte, tra i finalisti del Premio, dalla Giuria composta da:
Gianfranco Cattai – Presidente FOCSIV; Andrea Lanzone – Adjunct Assistant Professor of History and Assistant Dean of Student Academic Affairs, John Cabot University; Adriano Coni– Responsabile Relazioni Istituzionali RAI Responsabilità Sociale; Claudia Fiaschi – Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore; Don Antonio Rizzolo – Direttore Famiglia Cristiana; Don Michele Autuoro – Direttore Fondazione MISSIO; Federico Soda – Direttore OIM Ufficio Coordinamento per il Mediterraneo; Ivo Lizzola – Prof.re di Pedagogia Sociale e di Pedagogia della Marginalità all’Università degli Studi di Bergamo; Laura Ursella, Volontaria rientrata ed attuale coordinatrice Formazione ACCRI – Socio FOCSIV; Leonardo Becchetti – ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”; Luca Mattiucci – Responsabile sezione sociale Corriere.it; Marco Tarquinio – Direttore Avvenire; Matteo Calabresi – Responsabile Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica – CEI; Paolo Ruffini – Direttore TV2000; Sonia Mondin – Presidente MASCI – Movimento adulti scout.
Le Menzioni speciali del Premio del Volontariato internazionale FOCSIV 2017 hanno voluto premiare:
Enzo Bianco, per il grande valore della solidarietà dimostrata dalla cittadinanza catanese verso i tanti migranti arrivati nel loro porto dal mare. (Leggi la Motivazione completa)
John Mpaliza, camminatore di pace, impegnato nel ricordare il dramma vissuto dalla povera popolazione della sua ricca terra di origine: la Repubblica Democratica del Congo. (Leggi la Motivazione completa)
Venerabile Alessandro Nottegar, fondatore della Comunità Regina Pacis a Verona, ritirata dalla figlia Chiara, “per aver incarnato lo spirito della Populorum Progressio nel contribuire al bene di tutti”. (Leggi la Motivazione completa)
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