COP27 deve affrontare le “perdite e i danni” causati dal cambiamento climatico nei paesi impoveriti
© Fida Hussain / AFP – Inondazioni e alluvioni in Pakistan
La seguente lettera, sottoscritta da FOCSIV, è un invito da parte di CAN International a firmarla per esortare i governi ad inserire “Perdite e Danni” all’ordine del giorno della COP27, che si terrà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, dal 6 al 18 novembre 2022, per rispondere alla crescente sofferenza delle persone che sono costrette ad affrontare gli effetti più devastanti della crisi climatica.
L’aumento delle ondate di caldo con gli incendi, le siccità e le inondazioni hanno colpito i continenti dell’Africa, dell’Europa e paesi come Australia, Bangladesh, Canada, Cina, India, Nuova Zelanda, Pakistan e Stati Uniti. 3 miliardi di persone vivono allo stremo a causa degli effetti devastanti del cambiamento climatico e sono costretti ad affrontare molteplici crisi. Nonostante ciò, la dipendenza e l’espansione dei combustibili fossili, inclusi petrolio, gas e carbone, l’uso insostenibile del suolo e la produzione agricola industriale continuano per sostenere il benessere economico dei paesi più ricchi e industrializzati. Non per caso, coloro che risultano essere più scettici a sostenere l’inserimento della voce “finanziamenti per affrontare le perdite e i danni” all’ordine del giorno della COP27, sono alcuni governi dei paesi sviluppati.
Questa iniziativa è dunque volta a promuovere la cooperazione internazionale per concordare che i finanziamenti per affrontare il tema perdite e danni causati dagli effetti del cambiamento climatico siano all’ordine del giorno della COP27, per garantire un risultato significativo ed evitare ulteriori sofferenze. È necessario cooperare e agire in solidarietà di fronte all’escalation dell’emergenza climatica perché non è una crisi del futuro, ma è qui ed ora, e non é confinata ai confini nazionali. È necessario agire!
Lettera ai capi delegazione alla COP27
Concordare sulla voce dell’ordine del giorno sul finanziamento di perdite e danni alla conferenza sul clima COP27.
All’attenzione dei capi delegazione che negoziano per conto dei loro governi e dei gruppi costituiti.
Il sesto rapporto di valutazione dell’IPCC è inequivocabile sul fatto che i gas serra atmosferici indotti dall’uomo siano la causa della crisi climatica. Questa è una crisi guidata principalmente da decenni di emissioni dei paesi ricchi e industrializzati. La continua dipendenza e l’espansione di tutti i combustibili fossili, inclusi petrolio, gas e carbone, l’uso insostenibile del suolo e la produzione agricola industriale stanno peggiorando il caos climatico a un ritmo accelerato in tutto il mondo, colpendo maggiormente i
paesi e le comunità più vulnerabili. Più di 3 miliardi di persone vivono già in contesti altamente vulnerabili agli impatti climatici, stanno soffrendo per molteplici crisi che si intersecano e sono aggravate dai cambiamenti climatici.
Siamo nell’era della perdita e del danno. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a ondate di caldo, siccità e inondazioni che hanno colpito i continenti dell’Africa e dell’Europa e paesi come Australia, Bangladesh, Canada, Cina, India, Nuova Zelanda, Pakistan e Stati Uniti. Una crisi devastante si svolge davanti ai nostri occhi nel Corno d’Africa, dove alcune comunità stanno affrontando condizioni simili a carestie a causa della persistente siccità. Questa non è una crisi del futuro, né confinata ai confini nazionali. Ciò richiede un rafforzamento della leadership globale, del multilateralismo, della cooperazione e della solidarietà a tutti i livelli.
Avete l’opportunità di far sì che la “dannata accusa contro il fallimento della leadership globale”, come ha affermato il Segretario generale delle Nazioni Unite, e la mancanza di autorità morale e volontà politica che ha deluso i più vulnerabili, cadano grazie alla vostra decisione collettiva di sostenere fermamente i principi di giustizia climatica, solidarietà e cooperazione. Come primo passo è possibile garantire che la voce dell’ordine del giorno “Questioni relative alle modalità di finanziamento per far fronte a perdite e danni” in “Questioni relative alla finanza” rimanga all’ordine del giorno.
Vorremmo sottolineare i seguenti punti:
- Non ci sono finanziamenti nell’ambito dell’UNFCCC per affrontare perdite e danni. Finanziamenti per attività come soccorso, riabilitazione, ricostruzione e ricollocazione inevitabile mancano attualmente nell’architettura finanziaria dell’UNFCCC. I finanziamenti devono essere forniti sotto forma di sovvenzioni ed essere aggiuntivi all’aiuto pubblico allo sviluppo, agli aiuti umanitari di emergenza, ai finanziamenti per la mitigazione (evitando perdite e danni) e all’adattamento (riducendo al minimo perdite e danni). I finanziamenti non devono basarsi solo nella forma dell’assicurazione, che è chiaramente insufficiente e non idonea allo scopo, dati i rischi attuali e futuri. Né tale finanziamento può essere sotto forma di prestiti, che creano oneri insostenibili del debito per i paesi le cui economie sono state spesso devastate.
- I principali blocchi negoziali che rappresentano la maggior parte del mondo, il G77 e la posizione comune della Cina, hanno chiarito alla Conferenza sul clima del 2021 (COP26) e alla riunione degli organismi sussidiari dell’UNFCCC (SB56) nel giugno 2022, che il dialogo di Glasgow, per esplorare i metodi per finanziare le perdite e i danni, deve portare ad istituire una struttura per perdite e danni nell’ambito del meccanismo finanziario dell’UNFCCC alla COP27. Ciò è stato ripetuto al primo dialogo di Glasgow, all’SB56 nel giugno 2022, da molti governi dei paesi in via di sviluppo.
- Alla riunione del capo delegazione su perdite e danni del luglio 2022, molti governi hanno chiarito che un esito positivo della COP27 significherebbe un risultato concreto per il dialogo di Glasgow che porterà a una struttura di finanziamento nell’ambito della COP e della CMA per affrontare le perdite e i danni, e ad un accordo affinché diventi una voce all’ordine del giorno permanente della COP e della CMA. La società civile ha avanzato una proposta su come raggiungere questo obiettivo, che può essere letta qui: https://climatenetwork.org/resource/ldff-paper/
Il prossimo incontro dei capi delegazione su perdite e danni che si terrà al Cairo questo settembre, è un momento cruciale per i governi per cooperare e agire in solidarietà all’escalation dell’emergenza climatica. Devono fare il primo passo necessario per concordare che i finanziamenti per affrontare perdite e danni siano all’ordine del giorno per garantire un risultato significativo alla COP27 per rispondere alla crescente sofferenza delle persone che affrontano crisi climatiche e altre crisi ad essa connesse. Vedi: Over 400 organisations demand that Loss and Damage is on the agenda for COP27 – Climate Action Network (climatenetwork.org)