Corno d’Africa, i volontari LVIA al fianco delle persone più colpite in Etiopia e in Kenya
L’Ong LVIA, presente da più di quarant’anni nel Corno d’Africa, risponde ai bisogni della popolazione colpita dalla siccità nel nord del Kenya e in Etiopia meridionale: interventi chiave per garantire cibo, acqua e condizioni igieniche necessarie a prevenire lo scoppio di epidemie e la malnutrizione, in risposta alla gravissima carestia, da affiancare agli interventi di sviluppo. Etiopia, Kenya, Somalia, Gibuti: nel Corno d’Africa la fortissima siccità sta mettendo in ginocchio 10 milioni di persone.
Aurelie Carmeille coordina un importante progetto di sicurezza alimentare promosso da LVIA in Etiopia, nelle Southern Nations: “Quest’anno la situazione è drammatica, i prezzi dei generi alimentari si sono impennati e il numero di bambini affetti da malnutrizione è aumentato fortemente, come abbiamo constatato durante le visite presso i centri di salute. Come LVIA stiamo facendo un lavoro di lungo periodo con le comunità agro-pastorali per favorire la sicurezza alimentare e l’uscita dalla povertà ma, nell’immediato, ci stiamo organizzando anche con azioni di emergenza volte alla distribuzione di alimenti”. L`Agenzia delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari stima in più di 6 milioni le persone colpite in Kenya e in Etiopia dalla siccità e dalla malnutrizione. Migliaia di persone si stanno spostando verso regioni e paesi confinanti. Elisabetta Tonin, responsabile progetti in Kenya della LVIA, riferisce: “Operiamo nel Meru, un’area molto prossima a quella di emergenza. Qui iniziano ad arrivare le persone in fuga dalla grave siccità, in cerca d’acqua per dissetarsi e abbeverare il bestiame. E’ in quest’area che stiamo operando per completare la costruzione di acquedotti e nuovi punti d’acqua. La situazione diverrà insostenibile se non saranno realizzati interventi d’urgenza per alleviare la carenza d’acqua e mitigare i potenziali conflitti tra le popolazioni dell’area in una guerra tra poveri per le poche risorse esistenti”.
Maggiori informazioni: www.lvia.it