Dialogo dell’Anima del Mondo con un pessimista

Fonte immagine Extinction Rebellion activists in Trafalgar Square, London. Photo by Crispin Hughes/Panos
Presentiamo il sesto episodio dei dialoghi distopici del nostro amico Mario Carmelo Cirillo, già direttore del Dipartimento per la Valutazione, i controlli e la sostenibilità ambientale dell’ISPRA, che trattano alcune questioni a noi molto a cuore come l’ambiente, il cambiamento climatico e la sostenibilità. Il primo episodio è apparso il 23 Agosto 2022 qui: Dialogo dell’Anima del Mondo con un pensionato – FOCSIV; il secondo episodio il 27 Settembre 2022 qui: Dialogo dell’Anima del Mondo con un perplesso – FOCSIV; il terzo episodio il 25 ottobre 2022 in Dialogo dell’Anima del Mondo con un’addetta ai lavori – FOCSIV; il quarto episodio il 29 novembre 2022 in Dialogo dell’Anima del Mondo con una mamma – FOCSIV; il quinto episodio il 9 gennaio 2023 in Dialogo dell’Anima del Mondo con un tecnofilo – FOCSIV.
Una mattinata di fine inverno, fa un po’ freddo anche se c’è il sole. Un signore anziano è seduto su una panchina del parco cittadino, legge il giornale; ai suoi piedi un vecchio cane accucciato si guarda distrattamente intorno. Il signore depone il giornale accanto a sé sulla panchina, prende il cellulare, mentre lo scruta in tralice cercando di leggere non si sa che (ci vede poco) una folata di vento fa volare via qualche foglio del giornale. Una giovane che passeggia nei pressi accorre per recuperarli e li porge all’anziano signore con un sorriso.
Signore: Grazie mille, è così raro al giorno d’oggi ricevere una gentilezza da una persona giovane … grazie, veramente!
Ragazza (continua a sorridere mentre lo scruta): Di nulla, si figuri … ma perché pensa questo dei giovani?
Attimi di silenzio, poi il signore replica:
Signore (assertivo): Perché è così! Io li conosco bene i giovani, insegno lettere al liceo, per fortuna questo è l’ultimo anno, non ne posso veramente più !
Ragazza: Perché ? Non le piace il mestiere che fa ?
Signore: Scherza ? Insegnare ai ragazzi è stato da sempre il sogno della mia vita. E i primi anni è stata un’avventura fantastica, poi …
Ragazza (si siede vicino al signore): Poi cosa è successo ?
Signore: Ragazza mia, di tutto e di più. I ragazzi e le ragazze sono diventati sempre più maleducati, menefreghisti, aggressivi, violenti, e tutto questo ha subito un’accelerazione spaventosa con l’uso, anzi con l’abuso, dei telefoni cellulari e dei social. Guardi, non ce la faccio più, veramente, io che ho buttato il sangue in questa attività, che mi ci sono dedicato con tutta la passione e la dedizione di cui sono capace, ebbene, non ne posso più! Ultimamente poi ho subito anche una denuncia, con il seguito di indagini, avvocati e tribunali, capisce? Solo perché mi incaponisco a fare al meglio il mio mestiere, quello di formare i giovani, di fargli conoscere la bellezza della cultura. Ma le assicuro che è una battaglia persa, basta, ci rinuncio!
(Fa una pausa, poi riprende come assorto):
Tanto questo mondo sta andando in malora, non lo vede ? Guerre, pandemie, terremoti … e poi l’inquinamento e il clima che cambia, in pochi anni stiamo facendo danni che alterano irreversibilmente il clima per i prossimi secoli e millenni[1]; e la povertà che aumenta a fronte di pochissimi super ricchi sempre più ricchi; e i migranti che premono perché non riescono a vivere dove stanno, e vengono respinti, chiusi in campi che nulla hanno da invidiare ai lager nazisti quanto a efferatezze, o vengono orrendamente abbandonati a sé stessi e spesso a morire durante i loro spostamenti nell’indifferenza dell’Europa, che poi si riempie la bocca di vacua retorica arrogandosi il ruolo di “faro della civiltà”. Guardi, mi viene lo sconforto e la disperazione se penso a quanto è successo il 26 febbraio scorso sulla spiaggia di Cutro, e ad alcuni commenti e dichiarazioni.
(Scruta la ragazza, la vede silenziosa ma gli appare interessata e prosegue):
E poi l’aumento della popolazione mondiale, che per me è una autentica ossessione! Ho analizzato la cosa, sa?[2] Conosce quant’era la popolazione mondiale alla nascita di Cristo? Non più di 200 milioni: l’Iliade e l’Odissea, i Salmi, i Veda e le Upanishad, la poesia lirica ionica e la tragedia attica, i dialoghi di Platone e la metafisica di Aristotele, la poesia di Orazio e Virgilio, il pensiero di Buddha e Confucio si sono sviluppati in un mondo con meno di 200 milioni di individui. Ci sono voluti 1200 anni perché la popolazione mondiale raddoppiasse a 400 milioni, periodo nel quale sono fiorite la civiltà Cristiana Latina e Bizantina e l’Islam. Questo vuol dire che l’immenso patrimonio che è alla base della nostra cultura e civiltà si è sviluppato in un mondo con meno di 400 milioni di abitanti! Tra il 1200 e il 1700 la popolazione raddoppia a 800 milioni, e 130 anni dopo supera il miliardo, cioè 1000 milioni. Oggi siamo 8 miliardi, 8000 milioni! Si rende conto? È come se in una casa abitata all’anno zero da 2 persone oggi ce ne fossero 80! Con l’aggravante che consumano molte più risorse che nel passato. Ma come possiamo pensare di farcela?
(Scuote la testa affranto):
No no ragazza mia, questo mondo è vicino alla catastrofe, ma tanto io oramai la mia vita l’ho fatta, con tutti gli acciacchi che ho e con tutte le amarezze che ho provato non vivrò ancora a lungo, lo so! Solo mi dispiace per voi giovani e per i vostri figli.
Ragazza (lo guarda con comprensione): Capisco … però c’è una cosa che le voglio chiedere: ma è così sicuro che il mondo andrà sicuramente in malora?
Signore: Beh, vista la situazione è certo che andrà a finire male, non ho dubbi.
Ragazza: Come fa ad essere sicuro al 100% di una cosa che accadrà nel futuro? Lei che è una persona di cultura sa bene che non è possibile predire con assoluta certezza il futuro.
Signore: Certo, in linea di principio no, ma se si estrapolano le tendenze attuali di ciascun processo in atto …
Ragazza (lo interrompe): E chi lo dice che nel futuro la tendenza di ciascun processo si manterrà esattamente come ora?
Signore: Ma sono le previsioni degli esperti ragazza mia! Non legge i giornali, non guarda la TV? O come tutti i giovani sta solo su Tic Toc e baggianate simili?
Ragazza (calma ma decisa): È vero, purtroppo la maggior parte dei cosiddetti “esperti” tende a ragionare come lei afferma, e si sbaglia!
Signore (un po’ irritato): Mi scusi, ma come fa lei a dire queste cose? Chi è, che studi ha fatto, che età ha, che esperienze ha accumulato per affermare che la maggior parte degli esperti si sbaglia? Ecco come siete voi giovani: presuntuosi e supponenti, oltre ad essere disinformati!
Ragazza (mantenendo la calma): La prego, mi faccia dire … quanto alla mia età, in realtà ho molti molti più anni di quel che appare.
Signore (sorpreso da quella pacatezza, con un tono tra l’ironico e l’incredulo): Ve bene va bene, sono tutt’orecchi, dica pure.
Ragazza (accarezzando il cane che ricambia leccando la mano): La realtà è più complicata di quanto comunemente si pensa. Purtroppo il pensiero dominante è incapace di concepire la complessità, è un pensiero lineare, meccanicista, che frammenta ciò che nella realtà è strettamente connesso.[3] Così accade che tanti eventi cruciali, che cambiano radicalmente il corso delle cose, siano del tutto inattesi. Consideriamo il periodo che va dal secolo precedente fino ad oggi: lo scoppio della prima guerra mondiale, conseguenza dell’attentato di un fanatico serbo contro l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo a Sarajevo; la rivoluzione bolscevica nella Russia zarista, che portò al potere il partito bolscevico nell’ottobre 1917; l’avvento del fascismo in Italia nel 1922; la crisi economica mondiale del 1929; l’accesso al governo in Germania di un piccolo partito estremista da tutti giudicato senza futuro e l’instaurazione del regime nazista nel 1933; il patto germano-sovietico del 1939 concluso fra due nemici mortali; l’attacco giapponese a Pearl Harbor nel 1941, del tutto imprevisto, che fece precipitare gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale; l’arma atomica nel 1945 utilizzata dagli Stati Uniti per annientare Hiroshima e Nagasaki; la liberalizzazione dell’unione sovietica nel 1989 sotto la guida di Gorbachov e la caduta del muro di Berlino; l’attentato alle due torri gemelle del World Trade Centre di New York nel 2001, che nessuno aveva immaginato: un attacco al cuore degli Stati Uniti d’America; la pandemia da COVID-19 che è scoppiata in Occidente nel 2020. E menziono solo alcuni tra i tanti possibili esempi di eventi inattesi che hanno modificato, spesso radicalmente, il corso della storia. In tutti questi casi ogni azione fatta entra in un gioco di interazioni e di retroazioni che possono modificare il senso dell’azione se non invertirla, e farla così ricadere sulla testa del suo autore.[4]
A questo si aggiunge che oggi l’umanità si trova di fronte a una situazione che non ha analoghi nella storia passata, per affrontare la quale c’è bisogno dell’elaborazione di nuovi approcci, nuove categorie, nuovi saperi: il bivio è che bisogna superare l’antropocentrismo e la violenza che porta con sé, o scomparire. È la condizione che alcuni appellano “postumana”, in bilico tra la quarta rivoluzione industriale[5] e la sesta estinzione di massa[6], a metà tra l’entusiasmo per gli straordinari sviluppi tecnico-scientifici e la paura indotta dai cambiamenti climatici, dalle crisi ambientali, dalle guerre, dalle pandemie. In questa congiuntura la categoria “uomo” perde la sua funzione di referente privilegiato: è il momento di pensare criticamente e creativamente a ciò che possiamo diventare, in una prospettiva non più antropocentrica e non più occidentalcentrica.[7]
Signore (sorpreso, non c’è più ironia nel suo sguardo e nella sua voce): È vero … quello che mi dice è vero, complimenti, è molto preparata, non immaginavo mi scusi … E comunque le sue argomentazioni non spostano di un millimetro la mia convinzione che la catastrofe mondiale sia inevitabile, è troppo tardi oramai.
Ragazza: Beh, le sorprese dell’inatteso possono ben entrare in gioco e capovolgere tante situazioni; inoltre l’elaborazione, la diffusione e l’assimilazione di nuove categorie e di criteri innovativi, non più centrati sull’uomo e sull’occidente, idonei ad affrontare la situazione unica ed eccezionale che stiamo vivendo, possono giocare un ruolo risolutivo. Perché fasciarsi la testa prima di essersela rotta? Perché abbandonarsi alla disperazione e al pessimismo, e quindi all’inazione? Così, mi creda, si favoriscono proprio gli eventi negativi che tanto la tormentano. Quand’anche lei reputasse che ci sono dieci possibilità su cento di invertire la rotta, ma anche solo cinque, e fosse anche solo una su cento, non vale la pena di agire per favorire l’accadere di questa possibilità invece che crogiolarsi nella disperazione e nella passività?
Signore: Lei vuole convincermi che c’è ancora possibilità di invertire la rotta in questo mondo? E che quindi anch’io dovrei agire per invertire questa rotta? Ma chi sono io, che cosa posso fare di fronte a processi che mi sovrastano, che in gran parte non conosco, io che ho quasi 67 anni e i miei guai? Sono stanco ragazza mia, e sfiduciato … no no, non credo di poter fare alcunché, e resto convinto che questo mondo, che non mi piace per nulla, si stia dirigendo a grandi passi verso la catastrofe.
Ragazza: Comprendo la sua sofferenza, lei che avendo dedicato tutto il suo lavoro a quella che reputa la missione della sua vita ha dovuto e deve lottare per superare ostacoli, frustrazioni, incomprensioni, e addirittura è coinvolto in una vicenda giudiziaria che certamente l’ha ferito nel profondo. Non pretendo che lei cambi idea in un minuto, sarebbe troppo. È già tanto che mi stia prestando ascolto. E allora mi permetta anche di spezzare una lancia per i giovani; è vero, tanti sono come li descrive, e magari sono questi che le hanno inflitto le maggiori amarezze; ma le assicuro che ci sono altrettanti e forse più giovani che si stanno adoperando attivamente per invertire il corso delle cose[8].
(Il signore ascolta con attenzione, anche il cane sembra seriamente interessato alla faccenda):
Insomma, quello che voglio significare è che in situazioni di incertezza – e siamo d’accordo sul fatto che la catastrofe mondiale che lei tanto paventa è comunque un evento incerto – è irragionevole vedere solo l’esito peggiore, quand’anche questo appaia l’evento che ha di gran lunga la maggiore probabilità di verificarsi: la sorpresa, l’inatteso può sempre verificarsi, perché la realtà è non lineare, e spesso una perturbazione, per quanto molto piccola, può portare a conseguenze enormi, e magari invertire la rotta degli eventi. Chi l’avrebbe mai pensato che un “ebreo marginale” giustiziato duemila anni fa a Gerusalemme sulla croce come un comune malfattore avrebbe innescato una serie di eventi che hanno cambiato radicalmente il corso della storia?[9] E allora perché è impossibile che l’azione anche solo di un singolo, una “sua” azione, non produca effetti che lei neanche immagina?
Signore (guardandola come se la vedesse per la prima volta in quell’istante): Ma … ma lei … lei chi è?
(Con voce più concitata): Tu chi sei?
Ragazza (dà un’ultima carezza al cane, si alza e mentre si allontana, con un sorriso misterioso e salutando con un gesto prima di allontanarsi, replica): Già, chi sono io?
[1] Cfr. per es. Dialogo dell’Anima del Mondo con un’addetta ai lavori – FOCSIV .
2 Cfr. M. C. Cirillo, 2014, Science and environmental stewardship, Global Bioethics, 25(2), pag.114-124.
[3] Mauro Ceruti, Prefazione a “Di guerra in guerra” di Edgar Morin, Raffaello Cortina editore, 2023, pag. 10-11.
4 Edgar Morin, “Di guerra in guerra”, Raffaello cortina editore, 2023, pag. 57-62.
[5] Per quarta rivoluzione industriale si intende la propensione dell’odierna automazione industriale a inserire nuove tecnologie produttive, creare nuovi modelli di business, aumentare la produttività degli impianti e migliorare la qualità dei prodotti tramite la crescente compenetrazione tra mondo fisico, digitale e biologico. Essa poggia sulle fondamenta delle prime tre rivoluzioni industriali: la prima caratterizzata dall’avvento del motore a vapore nel XVIII secolo; la seconda che, sia pure in tempi diversi a seconda del paese, prende avvio attorno alla metà del secolo XIX e si sviluppa con l’introduzione dell’acciaio, l‘utilizzo dell’elettricità, dei prodotti chimici e del petrolio portando alla produzione di massa; la terza iniziata negli anni ’50 del secolo scorso grazie ai computer e alla tecnologia digitale.
[6] Gli studiosi hanno individuato cinque grandi estinzioni durante le quali la maggior parte delle specie (animali e vegetali) terrestri e acquatiche si estinse “improvvisamente” (geologicamente parlando, tenuto conto che i tempi geologici sono enormemente più dilatati dei tempi umani). La prima estinzione di massa, avvenuta 450 milioni di anni fa, ha portato alla distruzione dell’85% delle specie allora presenti; la seconda è avvenuta 375 milioni di anni fa con l’82% delle specie distrutte; la terza 250 milioni di anni fa, e si pensa sia l’evento più catastrofico dell’intera storia della vita sul pianeta, distruggendo il 50% di tutte le famiglie animali e fino al 96% delle specie animali marine; la quarta, 201 milioni di anni fa, ha portato alla distruzione del 76% delle specie; la quinta, che spazzò via buona parte dei dinosauri (tranne uno sparuto drappello che si è poi evoluto negli uccelli), è avvenuta 65 milioni di anni fa con il 75% delle specie distrutte.
Secondo alcune previsioni l’aumento attuale di CO2 in atmosfera è tale da innescare un processo di estinzione che entro il 2100 raggiungerà il suo apice e impiegherà circa diecimila anni per trovare un nuovo equilibrio: è la sesta estinzione di massa. L’aspetto più drammatico è che per la prima volta in miliardi di anni, a causarla è l’essere umano. Negli ultimi 40 anni si stima l’uomo abbia eliminato il 60% delle altre specie viventi; si tratta della più grande crisi della biodiversità da quando esistiamo: perdiamo tremila specie ogni anno, tre ogni ora, con un tasso di estinzione cento volte più elevato del normale.
[7] Sul post umanesimo cfr. per es. Rosi Braidotti, Il postumano. Saperi e soggettività, Derive Approdi, 2022.
[8] Cfr. Per es. Dialogo dell’Anima del Mondo con una mamma – FOCSIV .
[9] “Un Ebreo Marginale” è il titolo della monumentale opera di John P. Meier, l’ultimo tomo è stato pubblicato nel 2017 da Queriniana.