Dichiarazione della società civile africana sul partenariato Africa-Unione Europea

FOCSIV partecipa con CIDSE al rafforzamento dei movimenti sociali e della Chiesa locale in Africa per promuovere la sovranità alimentare e combattere contro l’accaparramento delle terre. Siamo lieti di divulgare qui la dichiarazione della società civile africana sul partenariato Unione Africana (UA) – Unione Europea (UE), un partenariato che si sta negoziando in vista del vertice previsto nel 2022. Questo partenariato offre opportunità di vera cooperazione ma anche minacce ai diritti umani delle comunità rurali africane. Per questo è importante sostenere i movimenti sociali africani nel chiedere un partenariato fondato sul diritto alla terra delle popolazioni locali.
IL CONTESTO
Noi, membri di un’ampia alleanza della società civile e delle organizzazioni religiose di tutta l’Africa, cogliamo questa opportunità di esprimere le nostre preoccupazioni e raccomandazioni per il prossimo vertice UE-UA.
La società civile africana ha seguito i recenti processi guidati dall’UE, tra cui la Task Force Africa rurale 2019 – Un’agenda Africa-Europa per la trasformazione rurale (TFRA), la conferenza ministeriale dell’UE sull’agricoltura dell’UA, e la strategia proposta dall’UE con l’Africa.
La società civile africana ha partecipato alle consultazioni sulla TFRA, da un lato accogliendo ampiamente gli aspetti progressisti come il riconoscimento che l’economia rurale è il motore della riduzione della povertà, l’enfasi verso l’agricoltura familiare, il riconoscimento dell’enorme diversità dell’Africa e la conseguente necessità di soluzioni specifiche al contesto locale, e l’adozione di un approccio ai sistemi alimentari fondato sui diritti umani. D’altra parte, sono state sollevate preoccupazioni circa il fallimento nell’affrontare le grandi questioni che riguardano l’Africa, in primo luogo la cattura aziendale dei sistemi alimentari, e il danno che questo sta procurando al nostro ambiente, ai nostri suoli, terre e acqua, alla nostra biodiversità, alla nostra nutrizione e salute.
Un anno dopo, la strategia UE 2020 con l’Africa sembra aver perso completamente il contatto con questa agenda, non riuscendo ad affrontare i temi dell’agricoltura e dei sistemi alimentari, ma piuttosto concentrandosi sulla creazione di un ambiente favorevole per gli interessi commerciali del settore privato su larga scala. Mentre l’obiettivo dichiarato è quello di “costruire un futuro più prospero, più pacifico e più sostenibile per tutti”, le cinque partnership proposte su energia, digitalizzazione, investimenti, pace e migrazione, tacciono sui bisogni dei più del 60% delle famiglie africane che dipendono dall’agricoltura familiare e dalla produzione alimentare su piccola scala per il loro sostentamento.
Mentre i piccoli agricoltori, i pastori, i pescatori artigianali e le comunità forestali dominano la demografia dell’Africa rurale, gli spazi politici sono affollati da attori esterni: filantropi, imprese, agenzie di aiuti multilaterali e bilaterali. Come risultato, la maggior parte dei paesi del continente sono stati indotti – spesso da iniziative del Nord basate su investimenti privati e partenariati pubblico-privato – a sovvenzionare un modello di sviluppo agricolo basato su input esterni, orientato all’esportazione e alla monocoltura di prodotti di base, e a fare affidamento pesantemente sulla concessione di terreni per lo sfruttamento di legname, petrolio, gas e minerali per generare valuta estera, spesso senza o nonostante le valutazioni di impatto ambientale. I tassi di rendimento non tengono conto della vera contabilità dei costi, poiché gli impatti sociali e ambientali sono esternalizzati. Le foreste pluviali dell’Africa, i secondi polmoni della terra, cedono le loro ricchezze, mentre il prezzo del carbonio delle foreste viene negoziato nei consigli della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale. La maggior parte delle espropriazioni coinvolge le terre “comuni” di proprietà dei contadini, mettendo i sistemi alimentari africani a rischio di un completo collasso. Il rapporto FAO 2020 sulla sicurezza alimentare in Africa (1) rileva che 256 milioni di persone rimangono affamate in Africa, e le donne rurali – le principali produttrici di cibo – sono le più povere e meno nutrite.(2)
LA VISIONE AFRICANA
La terra e l’agricoltura sono viste diversamente in Africa e non possono essere trattate come in Europa. Per il 60% di africani che dipendono dall’agricoltura per il loro sostentamento, la terra non è né una merce né un possesso individuale; è un dono di Dio e dei nostri antenati. (3)
Per gli africani, la terra determina la nostra identità di esseri umani. In Africa, il cibo è un diritto umano fondamentale, non una merce nelle mani di pochi eletti che ne determinano i prezzi attraverso il sistema dei prezzi e le loro industrie alimentari. Il cibo definisce la nostra cultura e il nostro patrimonio: una fonte di nutrizione e salute, una medicina, un rituale, una celebrazione.
In Africa, come in gran parte del sud del mondo, l’agricoltura (4) è un pilastro dell’economia e fornisce i mezzi di sostentamento e uno spazio vitale per la maggior parte della popolazione. L’agricoltura è un importante punto di partenza per interventi che siano potenzialmente in grado di fornire una serie di benefici, tra cui una maggiore sicurezza alimentare e nutrizionale, benefici ambientali e la resilienza al cambiamento climatico. L’agricoltura gioca anche un ruolo importante nella coesione e nella cultura della comunità.
Il modo in cui l’agricoltura è considerata attraverso la politica, il finanziamento e i progetti, ha un profondo impatto sull’economia, sui sistemi alimentari, sulla nutrizione, sulla giustizia sociale e sull’ambiente. Chiediamo ai responsabili politici europei e ai responsabili politici africani di sancire i seguenti imperativi nello sviluppo della strategia UE-UA:
Garantire spazio agli attori della società civile sia all’interno che all’esterno dei processi decisionali. Gli attori della società civile stanno lottando per prendere il loro legittimo posto al tavolo, mentre altri possono scegliere di rimanere “fuori”. Entrambi devono poter far sentire liberamente e in sicurezza la loro voce e influenzare le decisioni.
Riconoscere, valorizzare e sostenere l’enorme potenziale dell’agroecologia* per aumentare in modo sostenibile la sicurezza alimentare e la sovranità alimentare, riducendo la povertà e la fame, conservando la biodiversità e rispettando le conoscenze indigene e l’innovazione. Questo richiede un cambiamento nei modi in cui i programmi di sviluppo sono finanziati, poiché la tendenza mostra chiaramente che tale approccio trasformativo è largamente ignorato dai finanziatori pubblici (5)
Riconoscere l’agricoltura familiare su piccola scala come un modello strutturale praticabile per lo sviluppo del settore agricolo. (6)
Rispettare la risoluzione 431 della Commissione africana per i diritti umani e dei popoli sul diritto all’alimentazione e alla nutrizione che chiede agli Stati di “Regolamentare rigorosamente l’importazione di prodotti alimentari stranieri, nonché la promozione e la commercializzazione di alimenti industrializzati e altamente trasformati”.
Accelerare la trasformazione verso sistemi alimentari sostenibili attraverso politiche di sostegno e incentivi finanziari che proteggano e migliorino l’accesso dei produttori alimentari alla terra, alle sementi, all’acqua, al credito e ai mercati locali.
Ripensare urgentemente l’approccio allo sviluppo agricolo in Africa, invertire la dipendenza dai sistemi agricoli industriali e rifocalizzarsi su un modello olistico, sostenibile e culturalmente appropriato.
Raddoppiare gli sforzi per sostenere l’agenda di pace e sicurezza dell’Unione Africana e ridurre i conflitti violenti nel continente, riconoscendo che spesso le donne, i bambini e i giovani sono i primi a soffrire.
Sostenere e sviluppare il concetto di sistemi alimentari territoriali,(7) decentralizzando la generazione del valore aggiunto, stimolare l’economia rurale, localizzare la governance e rafforzare le catene del valore in cui vi è tanto spreco di cibo.
Fermare la mercificazione delle risorse naturali dell’Africa, comprate e vendute dalle multinazionali e dalle élite locali. Le generazioni future hanno bisogno di abbastanza terra produttiva e terreno vivo per nutrire e fornire sostentamento per le loro famiglie e i loro discendenti, e mantenere la loro integrità culturale.
Proteggere e promuovere i diritti delle donne alla terra. Sebbene siano riconosciute come le principali contribuenti di manodopera nei sistemi agricoli su piccola scala, le donne rappresentano una piccola frazione dei proprietari di terreni agricoli in Africa. Alle donne deve essere garantita una voce forte sulla governance della terra e sulle acquisizioni di terra su larga scala.
Garantire che tutte le acquisizioni di terra su larga scala siano precedute da una valutazione trasparente dell’impatto ambientale, sociale e culturale, e dal consenso informato preventivo delle comunità indigene e contadine. Le comunità devono decidere cosa succede sulla loro terra e avere il diritto di dire no!
Promuovere l’accesso alla terra per i giovani al fine di ridurre le ondate migratorie e la disoccupazione nei paesi africani.
Muoversi per adottare un trattato legalmente vincolante delle Nazioni Unite per assicurare che le corporazioni transnazionali siano pienamente responsabili delle loro violazioni dei diritti umani e dei crimini ambientali.(8)
Lavorare insieme – UE, UA e società civile – per assicurare che la terra rimanga nelle mani dei suoi legittimi utilizzatori, e che la sua gestione rispetti la natura e rifletta i bisogni e le aspirazioni delle comunità che vivono della terra.
1 FAO, ECA e AUC. 2020. Africa Regional Overview of Food Security and Nutrition 2019 http://www.fao.org/3/ca7343en/CA7343EN.pdf
2 https://unstats.un.org/unsd/gender/downloads/WorldsWomen2015_chapter8_t.pdf
3 http://www.wcc-coe.org/wcc/what/jpc/echoes-16-05.html
4 In questo documento il termine ‘agricoltura’ è usato per comprendere la pastorizia, la pesca, il raccolto selvatico, la caccia e l’uso e la gestione comunitaria delle risorse naturali e degli ecosistemi (zone umide, foreste, savane, ecc.).
5 https://www.cidse.org/wp-content/uploads/2020/09/CIDSE-Agroecology-and-Finance-Briefing-Sept-2020-1.pdf
6 R. Neudert & L. Voget-Kleschin, What Are the Effects of Large-Scale Land Acquisitions in Africa On Selected Economic and Social Indicators? MISEREOR.
7 https://www.righttofoodandnutrition.org/files/Watch_2016_Article_4_eng_Territorial%20Food%20Systems.pdf
8 https://www.cidse.org/wp-content/uploads/2020/02/CIDSE-Submission-Feb-28.pdf Also see RECOWA, 2020, Message des Eveques Membres du 8eme Conseil Permanent
*Nota sull’Agroecologia
L’agroecologia è una disciplina integrata che riconosce la relazione tra piante, animali, uomini e ambiente – l’ecologia dei sistemi alimentari. (9) Il Centro di conoscenza della Commissione europea sulla sicurezza alimentare e nutrizionale globale (10) riconosce che l’agroecologia può svolgere un ruolo chiave nel migliorare la resilienza e illustra le interconnessioni tra l’agroecologia e il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, citando i 13 principi dell’agroecologia sviluppati dal rapporto HLPE 2019 sull’agroecologia (11) e altre innovazioni. L’agroecologia fornisce una serie di principi trasformativi che gli agricoltori applicano su qualsiasi scala per riavviare l’ecosistema della terra, per farlo funzionare in modo efficiente e autosufficiente.(12) Il gruppo di esperti di alto livello dell’UNCFS ha dimostrato che gli approcci agroecologici sono superiori ad altri in termini di sicurezza alimentare e nutrizionale. (13) Un’analisi (14) di 50 studi di casi di agroecologia in Africa (15) ha mostrato il loro forte contributo all’ambizione degli SDGs, con un maggiore accesso a cibo sicuro e nutriente, maggiore produttività e redditi, sistemi di produzione sostenibili e una maggiore biodiversità.
9 https://afsafrica.org/wp-content/uploads/2019/07/know-agreocology-a-media-guide-for-journalists-and-communicators.pdf
10 https://ec.europa.eu/knowledge4policy/sites/know4pol/files/agroecology_brief_final_10102019.pdf
11 http://www.fao.org/3/ca5602en/ca5602en.pdf
12 https://www.cidse.org/wp-content/uploads/2018/04/EN_The_Principles_of_Agroecology_CIDSE_2018.pdf
13 http://www.fao.org/3/ca5602en/ca5602en.pdf
14 https://www.ileia.org/2016/09/22/agroecology-contributes-sustainable-development-goals/
15 https://afsafrica.org/case-studies-agroecology