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Home News DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2013 - DALLE DISCRIMINAZIONI AI DIRITTI

DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2013 – DALLE DISCRIMINAZIONI AI DIRITTI

admin
25 Novembre 2013
News

Il Centro Studi e Ricerche IDOS ha presentato, il 13 novembre 2013 a Roma, la nuova edizione del “Dossier Statistico Immigrazione 2013 – Dalle discriminazioni ai diritti.”. La presentazione del Dossier è avvenuta in contemporanea in tutte le principali città italiane.Il rapporto annuale, realizzato da 22 anni per la rete ecclesiale Caritas e Fondazione Migrantes, quest’anno è stato curato per conto dell’UNAR (Ufficio Nazionale contro le discriminazioni razziali).

Fin dalla sua prima edizione del 1991, voluta da Mons. Luigi Di Liegro, allora direttore della Caritas di Roma, l’obiettivo del Dossier è stato quello di offrire una comprensione ampia e chiara del fenomeno immigrazione, attraverso una metodologia che univa rigore scientifico e semplicità espositiva, rendendolo da sempre accessibile a tutti i lettori. Oltre ad offrire un’analisi esaustiva ed organica di tutti gli aspetti del fenomeno migratorio in Italia, il Dossier vuole essere uno strumento per favorire il dibattito su quella che è diventata, ormai da decenni, una realtà concreta ma che continua ad essere gestita con politiche inadeguate. In questo senso è stata di fondamentale importanza la partecipazione, all’edizione di quest’anno, delle Istituzioni attraverso il contributo dell’UNAR che ha posto l’accento sulle discriminazioni che impediscono il processo di integrazione degli stranieri e la coesione sociale, possibili solo con l’attuazione del principio delle pari opportunità.

In riferimento a questa nuova collaborazione con la rete pubblica, Franco Pittau, direttore del Centro Studi e Ricerche IDOS, ha affermato che si sta assistendo alla concretizzazione di ciò che mons. Di Liegro auspicava: ‘ il mondo sociale e pastorale è chiamato a svolgere un ruolo di antenna sensibile per individuare le piste operative da seguire e rispondere alle esigenze della società, insieme alle strutture pubbliche, tenute a dare una risposta a queste esigenze. Sono proprio le istituzioni a dover rafforzare tali piste.’ A partire da quest’anno, la nuova configurazione del Dossier porta a compimento questo disegno originario.

Alla presentazione del Dossier a Roma sono intervenute la Ministra per l’Integrazione, Cecile Kyenge, la Viceministra al Lavoro e le Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Maria Cecilia Guerra, il Capo Dipartimento Pari Opportunità, Ermengilda Siniscalchi, e la giornalista di Radio Vaticana, Maria Dulce Araùjo Evora. I lavori sono stati coordinati dal direttore IDOS, Franco Pittau, e dal direttore generale UNAR, Marco de Giorgi.

L’esposizione del Dossier si è incentrata su tre punti fondamentali: aumento della presenza immigrata nonostante il periodo di crisi; forte tendenza all’insediamento stabile; crescente bisogno di integrazione.

La crisi ha rallentato ma non ha fermato l’aumento degli immigrati: dal 2007 a fine 2012 si è passati da quasi 4 milioni ai circa 5,2 milioni attuali, non solo per l’ingresso di nuovi lavoratori ma anche per via dei nati in Italia e dei ricongiungimenti familiari, per i quali sono stati rilasciati 81.322 visti nel 2012. Tra i non comunitari è aumentato il numero dei lungo soggiornanti (stranieri in possesso di permesso di soggiorno CE a tempo indeterminato), oltre due milioni di persone. È significativo anche il numero di stranieri, 477.519, che hanno scelto di avviare un’attività imprenditoriale in Italia, nonostante le difficoltà ad accedere ai prestiti (gli imprenditori immigrati pagano per i prestiti tassi più alti rispetto agli italiani). Questi dati spiegano la tendenza all’insediamento stabile degli stranieri che scelgono l’Italia come paese elettivo contribuendo a cambiare il carattere stesso dell’immigrazione.

Secondo le previsioni del Dossier, in futuro continuerà ad aumentare la presenza degli stranieri in Italia per innumerevoli ragioni: per la normale dinamica evolutiva delle famiglie; per il continuo bisogno di manovalanza; per l’ineludibile bisogno di manodopera qualificata, destinato ad aumentare; per l’afflusso di persone in fuga, di cui l’Italia non è l’unica e principale meta (nel primo semestre del 2013 sono state presentate in Italia circa 10.000 domande di protezione, ma nel 2012, nel mondo, ogni giorno sono state circa 23mila le persone in fuga); per il continuo invecchiamento della popolazione, che continuerà ad alimentare il bisogno di personale per l’assistenza delle famiglie, degli anziani e dei malati, incrementando il numero di colf e badanti.

La chiave di lettura del Dossier è l’urgente necessità di un nuovo approccio all’immigrazione che deve nascere dall’accettazione e dalla comprensione delle opportunità che tale fenomeno può apportare alla società, sia in termini economici che culturali. Pertanto è possibile giungere a una adeguata normativa sull’immigrazione solo se vi è un cambiamento che deve partire dal basso. Infatti è la società civile e il mondo sociale che devono aiutare le istituzioni a qualificare le politiche migratorie.

Secondo la ministra Kyenge, il Dossier si configura come uno strumento imprescindibile per conoscere il fenomeno e per intervenirvi. Si augura la sua massima diffusione a partire dalle scuole, giacché è importante che tale fenomeno venga spiegato bene, e i punti di partenza sono la scuola e il mondo della comunicazione. È necessario un intervento politico, ha sottolineato la ministra, poiché le norme che attualmente regolano immigrazione e cittadinanza risalgono a due decenni fa, un lasso di tempo troppo lungo, per una realtà che ha subito profondi cambiamenti. Una migrazione che ha un carattere strutturale e che si è differenziata rapidamente (rifugiati e richiedenti asilo, persone che vivono in Italia da diversi decenni, seconde generazioni, ecc.), non può essere considerata come un corpus omogeneo: è una realtà complessa che necessita di politiche nazionali di ampio respiro. Ricordando la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre, ha ribadito l’urgenza di abbandonare l’approccio emergenziale finora adottato (tra il 2005 e il 2011 è stato speso oltre un miliardo di euro per interventi di contrasto all’irregolarità) per pervenire alla costruzione di un vero progetto di politiche di integrazione, di parità e di inclusione sociale.

Clicca qui per scaricare la scheda di sintesi  Rapporto UNAR Immigrazione Dossier Statistico 2013.

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