East Forum 2016: serve una nuova Europa per rispondere alle migrazioni
Si è svolto a Roma la scorsa settimana l’East Forum 2016, che nelle sue varie edizioni ha rappresentato un luogo di incontro internazionale per esplorare i temi più dibattuti a livello di politica europea. Il dibattito di quest’anno verteva sulla nuova Europa che può nascere dalle risposte alla questione migrazione, integrazione e sicurezza.
Il tema della migrazione è diventato un dilemma per l’Unione Europea, è una necessità che a lungo termine porterà vantaggi o è soltanto un problema da arginare in tutti i modi (anche non etici) possibili?
I’m european BUT… è questo il senso di solidarietà che gli Stati membri in questo periodo storico stanno manifestando; continuano a sottoscrivere patti, accordi ma a violarli sistematicamente, come è il caso dell’accordo UE per il ricollocamento di 160.000 migranti, per cui le percentuali effettive di avvenuto ricollocamento sono bassissime.
Dall’East Forum 2016 emerge che la crisi europea non è solo quella migratoria, ma ci sono crisi sistematiche che riguardano l’economia, il terrorismo, l’occupazione, e che sono tra loro congiunte. La sfida dell’UE riguarda la sua sopravvivenza, è a rischio infatti il futuro del processo di integrazione europea, soprattutto dopo il Brexit. L’Europa dovrebbe provare davvero a dare una risposta univoca alla crisi attuale migratoria, altrimenti, se lascerà emergere i singoli animi nazionalisti, si dirigerà verso una totale disgregazione.
Anche sul versante sicurezza gli avvenimenti terroristici recenti non fanno ben sperare; la presenza del Presidente di Eurojust al Forum ribadisce la necessità per gli Stati UE di una cooperazione giudiziaria ed informativa per prevenire l’insorgere di questi attacchi. E’allarme anche sull’utilizzo dei Money Transfer che sono i principali canali di finanziamento delle organizzazioni terroristiche. Nonostante lo sforzo di sorveglianza delle autorità finanziarie, che in Italia hanno già l’expertise derivata dalla lotta alle mafie, ci sono lati ciechi del sistema che i terroristi riescono a sfruttare.
L’aspetto positivo della migrazione è rappresentato dallo stimolo che questa può rappresentare per la crescita demografica ed economica; i migranti contribuiscono allo sviluppo sia dei paesi di partenza che di quelli di arrivo. Anche se nel breve periodo i processi migratori possono incidere negativamente sul tasso di occupazione e di reddito dei lavoratori che si collocano nella fascia occupazionale più bassa, nel lungo periodo i flussi migratori sono in genere associati ad una maggiore crescita economica.
Tra migrazione, integrazione e sicurezza, l’Europa è davanti ad un’opportunità di cambiamento, il giusto approccio a queste sfide definirà il futuro di una nuova Europa.