La strategia di Eni in Costa d’Avorio

Fonte immagine farmlandgrab.org | Eni lancia una campagna di ripristino forestale in Costa d’Avorio
Ufficio Policy Focsiv – In questo mese del Creato e in vista della COP30 sul cambiamento climatico in Brasile, sta crescendo l’attenzione verso le politiche di cooperazione per ridurre le emissioni di gas serra. Tra le misure sostenute vi è la riforestazione per assorbire il carbonio in modo da compensare le emissioni che si continuano a produrre e raggiungere il cosiddetto zero netto: tanto si emette e tanto si assorbe, l’effetto è zero. Questa misura è però contestata perché così non si riduce realmente una economia basata sulle fonti fossili, ma la si procrastina senza ridurre il carbonio cumulato nell’atmosfera. Essa fa parte delle cosiddette soluzioni basate sulla natura che mostrano però diversi aspetti critici come già evidenziato in Il fumo delle soluzioni basate sulla natura – Focsiv.
D’altra parte si riforesta, ripristinando la biodiversità e si coinvolgono e sostengono le comunità locali. Questo almeno nelle intenzioni. Si tratta di capire se ciò avviene realmente e come. Queste iniziative comunque hanno un approccio top-down nel quale le comunità locali sono sostanzialmente costrette ad accettare l’uso del territorio, senza co-partecipare alle decisioni.
La multinazionale italiana Eni adotta la misura della compensazione e continua ad emettere gas serra. La società ha infatti lanciato recentemente una campagna di ripristino forestale in Costa d’Avorio, riprendiamo qui l’articolo uscito in farmlandgrab.org | Eni lancia una campagna di ripristino forestale in Costa d’Avorio
Eni annuncia l’avvio ufficiale della campagna di piantumazione di alberi nell’ambito del progetto Conservation & Restoration of Classified Forests (CRCF) nella foresta di Massa-Mé, una delle 14 foreste individuate dall’iniziativa. Questo segna l’inizio operativo di un progetto di conservazione e ripristino delle foreste sviluppato in collaborazione con le istituzioni ivoriane. L’obiettivo è contribuire alla lotta contro la deforestazione, proteggere la biodiversità e creare valore duraturo per le comunità locali.
Il progetto fa parte del programma REDD+ delle Nazioni Unite – Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation – a cui la Costa d’Avorio ha aderito nel 2011 per contrastare la perdita del suo patrimonio forestale. Nell’ultimo secolo, il paese ha sperimentato una riduzione di oltre il 90% della sua copertura forestale, principalmente a causa delle attività umane, dell’espansione urbana e del disboscamento illegale, con conseguenze significative per la biodiversità e la capacità delle foreste di assorbire CO₂.
La campagna di piantumazione di alberi a Massa-Mé rappresenta la prima fase di attuazione di un progetto della durata di 30 anni (2025-2055) che coinvolge 14 foreste classificate nei distretti di Lagunes e Comoé, per una superficie totale di circa 155.000 ettari. Il piano è stato sviluppato in collaborazione con il Ministero delle Acque e delle Foreste per conto del governo ivoriano ed è destinato a diventare una delle iniziative più significative della regione per le soluzioni climatiche naturali (NCS).
Oltre alla riforestazione, il progetto comprende una gamma completa di attività sul campo. Il coinvolgimento della comunità nel monitoraggio sarà rafforzato per prevenire attività illegali come il bracconaggio e la deforestazione intensiva e per migliorare l’applicazione delle norme. Fino a 12 milioni di alberi autoctoni saranno piantati in aree abbandonate o inutilizzate, prodotti in vivai gestiti da comunità locali e cooperative. Saranno inoltre promosse pratiche agricole sostenibili per migliorare la resa delle colture e il progetto sosterrà iniziative tangibili di sviluppo locale, tra cui la costruzione di potenziali infrastrutture comunitarie come scuole, pozzi e cliniche sanitarie.
Questa iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Eni per la decarbonizzazione e lo sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il progetto Baleine di Eni in Costa d’Avorio è il primo progetto upstream a zero emissioni nette in Africa (Scope 1 e 2). Le emissioni derivanti dalle operazioni sono ridotte attraverso l’uso delle migliori tecnologie disponibili e processi di efficienza energetica, mentre le emissioni residue sono compensate attraverso progetti di conservazione e ripristino delle foreste e il programma di cucina pulita.
Eni è presente in Costa d’Avorio dal 2015 e ha effettuato le due maggiori scoperte di idrocarburi nel Paese, Baleine e Calao. L’azienda è impegnata nella produzione di energia e nello sviluppo sostenibile attraverso progetti nell’ambito dell’istruzione, della formazione, della sanità e della diversificazione economica.