GIORNATA MONDIALE DELLA PACE 2013. SEMPRE PIÙ IMPEGNATI PER COMBATTERE LA CRISI ALIMENTARE
FOCSIV richiamandosi al messaggio del Santo Padre per la celebrazione della Giornata Mondiale della Pace il 1° gennaio 2013 “Beati gli operatori di pace” sottolinea come l’impegno per la sovranità alimentare ed il diritto al cibo debba continuare ad essere una priorità.
Come afferma il Santo Padre “Il tema della sicurezza degli approvvigionamenti alimentari è tornato ad essere centrale nell’agenda politica internazionale, a causa di crisi connesse, tra l’altro, alle oscillazioni repentine dei prezzi delle materie prime agricole, a comportamenti irresponsabili da parte di taluni operatori economici e a un insufficiente controllo da parte dei Governi e della Comunità internazionale”.
Per questo motivo Benedetto XVI ritiene che la sollecitudine degli operatori di pace debba volgersi maggiormente rispetto a quanto fatto fino ad oggi “a considerare la crisi alimentare, ben più grave di quella finanziaria” e che “per fronteggiare tale crisi, gli operatori di pace sono chiamati a operare insieme in spirito di solidarietà, dal livello locale a quello internazionale, con l’obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realtà rurali, in condizione di poter svolgere la loro attività in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico”.
Il Presidente Gianfranco Cattai, evidenzia come FOCSIV, in prima linea al fianco dei paesi impoveriti, “apprezzi l’importanza e la concretezza delle raccomandazioni del Pontefice” e “possa testimoniare che le realtà in cui operano gli agricoltori sono difficili ed anche quando la produzione annuale sembrerebbe soddisfacente le condizioni della globalizzazione sui mercati locali possono facilmente pregiudicare il fatto che gli stessi produttori possano vivere del proprio lavoro”.
Vista la gravità che questa situazione può raggiungere in contesti molto complessi, Cattai continua sostenendo che “l’invito del Pontefice a rafforzare le reti da livello locale a quello internazionale, con l’impegno dei nostri 65 organismi che hanno partenariati attivi in 80 paesi del mondo, ci vedrà sempre più impegnati in questo processo”.