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Home News Il Regno Unito riduce l’aiuto per la salute, preferendo la spesa militare

Il Regno Unito riduce l’aiuto per la salute, preferendo la spesa militare

Marta Morgante
10 Ottobre 2022
News

Foto: Yonhap/EPA

Riportiamo l’articolo del quotidiano britannico The Guardian (UK accused of abandoning global south as it fails to boost spending on key fund | Aid | The Guardian) tradotto e sintetizzato daMartina Corli

David Lammy, segretario di stato ombra per gli affari esteri del Regno Unito, in risposta al fallimento del governo britannico nell’impegnarsi ad aumentare la sua spesa per un fondo istituito per combattere tre delle malattie più mortali al mondo – malaria, tubercolosi e AIDS -, ha affermato che il governo britannico sta minando il sostegno al sud del mondo per sostenere l’alleanza con l’Ucraina.

La nuova amministrazione di Liz Truss è diventata l’unica grande potenza mondiale a non aumentare il proprio aiuto a sostegno del Fondo Globale delle Nazioni Unite contro le malattie trasmissibili, un’iniziativa ventennale di grande successo. La conferenza per rifinanziare questo Fondo, a lungo pianificata, non ha raggiunto l’obiettivo di 18 miliardi di dollari, mancando ancora 3,76 miliardi di dollari.

Le agenzie umanitarie e l’opposizione interna hanno sottolineato che Truss, la primo ministro britannica, ha consentito di aumentare il bonus dei banchieri e ha impegnato almeno 2,3 miliardi di sterline in aiuti militari all’Ucraina nel 2023, ma ha dato ben poca attenzione e finanziamenti al continente africano. Parlando alle Nazioni Unite a New York, Lammy ha affermato che il cinismo e l’astensione del sud del mondo nei confronti della guerra in Ucraina, è stato in parte influenzato dal cattivo modo in cui l’Occidente ha affrontato questioni fondamentali come la fame, il cambiamento climatico e il debito nel continente africano. Non è stato solo il taglio del budget degli aiuti dallo 0,7% allo 0,5% del PIL sotto il governo di Boris Johnson a creare discontento, ha detto Lammy, ma anche il passaggio agli aiuti bilaterali, anziché multilaterali, e la probabilità che il budget degli aiuti venga utilizzato per pagare 3 miliardi di sterline per le spese di accoglienza dei rifugiati ucraini nel Regno Unito.

Lammy ha affermato: “Cosa significa ritirarsi dai propri impegni multilaterali? Significa vite perse. Dov’è la tubercolosi più alta del mondo? In India. Dov’è il tasso di HIV più alto al mondo? In Africa. Qual è il peggior killer globale nel mondo? La malaria. La riduzione degli aiuti mina il ruolo della Gran Bretagna verso le nazioni del Commonwealth.”

Gli Stati Uniti si sono già impegnati a contribuire con 6 miliardi di dollari al Fondo Globale nei prossimi tre anni, un aumento del 30% rispetto all’ultimo finanziamento. Canada, Germania e la Commissione europea hanno aumentato i loro impegni del 30% (ndr: l’Italia si è impegnata per 161 milioni di euro, come nel periodo precedente, ma ben al di sotto degli impegni di 20 anni fa quando aveva raggiunto i 400 milioni di euro, vedi: Italy – Government and Public Donors – The Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria; si veda anche la dichiarazione del Network Italiano Salute Globale: https://www.networksaluteglobale.it/sostenere-il-fondo-globale-per-scommettere-sulla-salute-globale/ ). Nel frattempo, anche i donatori del settore privato guidati dalla Bill e Melinda Gates Foundation hanno impegnato più fondi, con un record di 912 milioni di dollari. Un enorme contributo arriva anche da Red, un brand che cerca di coinvolgere il settore privato nella sensibilizzazione e nei fondi per aiutare a eliminare l’HIV/AIDS, che è riuscito a impegnare 150 milioni di dollari.

Lammy ha affermato: “Non ho incontrato nessun paese al mondo che pensi che i tagli agli aiuti siano una buona idea. È sconvolgente per alleati come l’America, ma anche Francia, Giappone”. Lammy ha aggiunto che il ritiro della Gran Bretagna dal suo ruolo tradizionale di leader per lo sviluppo sostenibile è arrivato proprio nel momento in cui potenzialmente molti paesi come l’India, la Turchia e tutta l’Africa potrebbero perdere la pazienza con la Russia. Ha detto: “Putin potrebbe benissimo, con la sua retorica allarmistica e conflittuale, alienarsi i paesi che si sono astenuti dalle Nazioni Unite nelle mozioni precedenti. Ci sarà più allarme, più mobilitazioni, più guerre, più morti e più difficoltà a livello globale”.

Lammy ha inoltre esortato Truss ad accettare l’invito della Presidenza ceca dell’UE a partecipare a una riunione prevista per ottobre alla quale è stato invitato un gruppo di Stati non membri dell’UE, compresi alcuni dei Balcani. La proposta è arrivata dal presidente francese Emmanuel Macron. “Se prendiamo sul serio i nostri alleati europei, allora dovremmo accettare l’invito, andare ad ascoltare. Ma quello che penso è che è un vero peccato che queste iniziative provengano da altri. Dov’è la leadership del Regno Unito?”

Tags: The Guardian
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