ISTANBUL, FOCSIV: DALLA SANTA SEDE RICHIAMO A GESTI CONCRETI DI SPERANZA
“Una ventata di speranza ed un afflato di coerenza ed eticità”. Con queste parole il Segretario generale della FOCSIV Sergio Marelli commenta l’intervento di S.E. Mons. Silvano Tommasi, nunzio apostolico della Santa Sede all’Organizzazione delle nazioni unite a Ginevra alla penultima giornata dei lavori della IV Conferenza ONU sui Paesi Meno Avanzati (PMA) di Istanbul.
“Parole che aspettavamo e che condividiamo completamente. Ai Governi, ora, farle proprie e tradurle in atti e scelte di giustizia” dice Marelli.
In particolare, secondo il nunzio, il contesto di miseria e povertà nel quale vivono le popolazioni dei PMA richiede la promozione di “una nuova architettura dello sviluppo” fondata sullo “sviluppo umano sostenibile” che ha come pilastri quelli fissati da più di quarant’anni dall’insegnamento di Paolo VI nella Populorum Progressio e dai suoi successori, sino a Papa Benedetto XVI con la Caritas in Veritate: rispetto della dignità umana, protezione dei diritti umani, cura del creato, partecipazione comunitaria, sussidiarietà e solidarietà.
Agli Stati spetta il compito di garantire il rispetto e l’applicazione di questi valori, ad per esempio facendo sempre di più per sostenere l’agricoltura, fermare il land grabbing e promuovere una riforma agraria efficace e giusta dato che “2.5 miliardi di persone dipendono dall’agricoltura per il loro sostentamento quotidiano” e “l’80% delle terre in Africa Sub-sahariana sono occupate da poveri senza titoli di proprietà”, ha ribadito il nunzio.
“Queste indicazioni rispecchiano il senso e lo spirito di quanto promuoviamo quotidianamente attraverso le varie iniziative e attività della Federazione” conclude Marelli sottolineando che “ogni intervento in agricoltura, sarebbe vano senza una riforma delle regole commerciali internazionali. La conclusione del Doha Round, l’eliminazione delle tariffe e dei dazi per i prodotti di provenienza dai PMA, la lotta alla volatilità dei prezzi, il potenziamento di UNCTAD, e l’aumento delle risorse destinate allo sviluppo devono accompagnare da subito gli sforzi intrapresi dai Paesi poveri verso uno sviluppo umano più degno e più giusto.