La cooperazione allo sviluppo europea per la deterrenza della migrazione
Fonte immagine: https://www.schengenvisainfo.com/news/wallonia-aims-to-legalise-undocumented-immigrants-to-fill-labour-gaps/
Ufficio Policy Focsiv- A seguito dell’attenzione che dedichiamo alla diversione delle risorse dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) per il contenimento delle migrazioni (https://www.focsiv.it/guerra-e-migrazioni-nella-revisione-del-bilancio-dellue/), riportiamo qui una sintesi di un documento di Oxfam, dallo sviluppo alla deterrenza (From Development to Deterrence? Migration spending under the EU Neighbourhood Development and International Cooperation Instrument (NDICI) (openrepository.com)) recentemente pubblicato con riferimento alle spese per la migrazione nell’ambito dello Strumento europeo di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale NDICI, per spiegare i criteri che dovrebbe seguire, specialmente sul budget destinato ad azioni legate alla migrazione; e le raccomandazioni che la Commissione, il Parlamento e il Comitato dei donatori dell’OCSE (DAC) dovrebbero seguire, al fine di garantire gli obiettivi dell’APS.
Il 14 giugno 2021 per la prima volta l’Unione Europea ha stanziato il 10% dei fondi per lo sviluppo ad azioni legate alla migrazione, adottando lo Strumento di vicinato sviluppo e cooperazione internazionale NDICI. Inoltre, il regolamento del NDICI stabilisce che il 93% dei suoi fondi devono rispettare i criteri per l’aiuto pubblico allo sviluppo APS (associazioni di promozione sociale) stabiliti dal comitato dei donatori (DAC) dell’OCSE. L’OCSE ha pubblicato i criteri per valutare l’ammissibilità delle attività migratorie nell’APS che sono:
– programmi di rimpatrio e reintegrazione
– contrastare la migrazione irregolare, compresa la gestione delle frontiere e la lotta al traffico dei migranti e alla tratta di esseri umani.
– rendere il finanziamento condizionato ai risultati del controllo della migrazione.
Tramite questi criteri si intende quindi valutare se la programmazione delle azioni sulle migrazioni del NDICI rispetta gli obblighi legali dell’Unione Europea in materia di spesa per la cooperazione allo sviluppo, contribuendo ad aumentare la trasparenza sugli obiettivi e le attività migratorie specificamente finanziate.
Lo studio di Oxfam sviluppa una metodologia basata sui principi guida e si concentra su tre casi: Niger, Libia e Tunisia, considerati partner chiave per la cooperazione migratoria. Non si possono però avere valutazioni conclusive a causa dell’uso di meccanismi condizionati e flessibili per incentivare la cooperazione dei Paesi beneficiari con gli obiettivi migratori dell’UE.
L’analisi mostra che più di un terzo delle attività in materia di migrazione contiene obiettivi e attività che potrebbero limitare l’ammissibilità dell’APS secondo i criteri dell’OCSE. Inoltre, l’UE ad oggi dà priorità alle azioni di migrazione che l’OCSE considera un rischio particolare per l’integrità dell’APS, come la gestione della migrazione, delle frontiere e del rimpatrio, rispetto alla migrazione per motivi di lavoro o ai percorsi regolari.
Azioni finanziate come: il rafforzamento delle capacità delle guardie di frontiera e la lotta al contrabbando di esseri umani, appaiono incompatibili con il requisito secondo cui lo scopo dell’APS è la promozione dello sviluppo economico e del benessere dei Paesi impoveriti. Difatti, le azioni finanziate dal NDICI rivelano una significativa incoerenza tra la politica migratoria e quella di sviluppo dell’UE.
“I risultati suggeriscono che la componente migratoria del 10% della NDICI è un’occasione mancata per sfruttare i vantaggi delle migrazioni in termini di sviluppo, diventando invece uno strumento per mascherare il controllo della migrazione dell’UE come assistenza allo sviluppo”.
Sono state poste varie raccomandazioni alla Commissione Europea:
- la Commissione dovrebbe creare un database pubblico di tutti i progetti NDICI. I media e il mondo accademico dovrebbero avere un accesso adeguato e pubblico alle informazioni pertinenti. La Commissione dovrebbe fornire al Parlamento informazioni dettagliate sulle spese di migrazione del NDICI pari a quelle fornito al Consiglio.
- La Commissione dovrebbe condurre adeguate valutazioni ex ante per determinare i possibili rischi per i diritti umani, e sviluppare quadri di gestione del rischio corrispondenti per le azioni relative alla migrazione. La relazione annuale della Commissione dovrebbe includere una ripartizione dettagliata delle spese relative alla migrazione. Le valutazioni d’impatto devono includere una forte attenzione al genere e ai gruppi vulnerabili.
- La Commissione deve aderire ai principi giuridici dell’UE e ai pertinenti principi dell’OCSE e dovrebbe lavorare a stretto contatto con i governi e le organizzazioni della società civile competenti nei paesi partner quando sviluppano la programmazione. Dovrebbe impegnarsi in modo proattivo con le ONG, le agenzie di sviluppo e altre parti interessate, su come misurare i risultati dei progetti di sviluppo nel contesto della mobilità umana.
- Dovrebbe fornire un calendario per la valutazione dei progetti con particolare attenzione alle attività di intercettazione e rimpatrio dei migranti. E pubblicare un manuale per le attività legate alla migrazione al fine di fornire maggiore chiarezza al Parlamento e al Consiglio.
Vengono inoltre fatte delle raccomandazioni al Parlamento Europeo:
- Dovrebbe richiedere alla Commissione un calendario chiaro per tutte le valutazioni e le relazioni di monitoraggio e che il gruppo di coordinamento per la componente migratoria includa anche i rappresentanti del Parlamento.
Raccomandazioni al DAC e agli altri organismi di monitoraggio dell’OCSE:
- Nel corso del prossimo anno sarà condotta una revisione dell’ammissibilità all’APS dei progetti segnalati dai donatori in base al nuovo codice sulla migrazione; questa revisione dovrebbe prestare particolare attenzione critica ai progetti di rafforzamento delle capacità dei servizi di immigrazione e di gestione delle frontiere.
- Sulla base di questa revisione il DAC dell’OCSE dovrebbe emanare ulteriori linee guida sull’ammissibilità delle azioni, per garantire che non venga usato impropriamente, e dovrebbe creare un manuale di attività legate alla migrazione, per chiarire termini e parametri chiave.
Il documento Oxfam qui scaricabile From Development to Deterrence? Migration spending under the EU Neighbourhood Development and International Cooperation Instrument (NDICI) (openrepository.com)