Le organizzazioni contadine e il colpo di stato in Madagascar

Fonte immagine Pope Leo calls for end to violence in Madagascar – Vatican News
Ufficio Policy Focsiv – Le recenti tensioni e manifestazioni sociali guidate dai giovani hanno portato alla caduta del governo e ad un golpe militare (Madagascar, colpo di stato dei militari: ‘Controlliamo le forze armate’. Cosa sta succedendo | Sky TG24; In Madagascar c’è stato un colpo di stato o una rivoluzione? – Il Post), abbiamo il piacere di diffondere qui la dichiarazione delle organizzazioni contadine.
DICHIARAZIONE DELLE ORGANIZZAZIONI CONTADINE DEL MADAGASCAR (qui scaricabile l’originale)
Di fronte agli eventi verificatisi nel Paese, le organizzazioni contadine del Madagascar rendono omaggio ai compatrioti che hanno perso la vita e augurano una pronta guarigione alle persone ferite durante la lotta per il rispetto dei diritti fondamentali e la difesa della libertà di espressione. Esse condannano inoltre gli atti di saccheggio, vandalismo e distruzione di beni.
Di fronte alle difficoltà incontrate dai contadini e alle rivendicazioni del settore produttivo in Madagascar, noi, organizzazioni contadine del Madagascar, abbiamo il dovere di esprimerci con una sola voce, in qualità di rappresentanti di tutti i contadini dell’isola.
Non è un segreto per nessuno che la povertà nelle zone rurali stia peggiorando. Il costo dei fattori di produzione, delle attrezzature agricole e il costo della vita, in generale, continuano ad aumentare. Inoltre, molte infrastrutture di produzione, come dighe, strade e magazzini, sono diventate inutilizzabili, costringendo i produttori a vendere i loro prodotti a prezzi bassi, con conseguenti enormi perdite. Inoltre, il cambiamento climatico rende impossibile stimare con precisione il calendario colturale.
D’altra parte, il settore fondiario è talmente dominato dalla corruzione che i terreni valorizzati e coltivati da molti anni sfuggono dalle mani dei contadini produttori, e molti contadini sono stati imprigionati per aver difeso le loro terre e il loro lavoro.
Ci opponiamo ai contratti di affitto dei terreni concessi agli stranieri e ne chiediamo la cessazione. Al contrario, sosteniamo la priorità nell’assegnazione dei terreni ai contadini malgasci e l’importanza da attribuire alle sementi provenienti dalla ricerca e dalla produzione locali.
I contadini malgasci contribuiscono attualmente al 27% del PIL, al 75% dell’alimentazione, al 45% dei prodotti trasformati e al 90% delle esportazioni del Madagascar.
Per tutti questi motivi, noi, organizzazioni contadine di punta del Madagascar, dichiariamo pubblicamente che non saremo semplici osservatori dei cambiamenti necessari a questo Paese che appartiene a tutti noi. Quando avranno inizio le consultazioni e l’attuazione di un nuovo sistema, le opinioni della maggioranza della popolazione costituita da contadini produttori dovranno essere ascoltate, registrate e sostenute, poiché il 74% della popolazione malgascia costituita da contadini è alla base della sovranità alimentare e della stabilità economica del Paese.
Nella situazione attuale, noi, organizzazioni contadine di Madagascar, invitiamo con forza tutte le forze vive e tutti i partner a cambiare con urgenza il sistema di governance malgascio che si è dimostrato inefficace da molti anni. In particolare, chiediamo la piena partecipazione delle organizzazioni contadine di riferimento alla progettazione e all’attuazione di tutte le strategie relative all’agricoltura, all’allevamento, alla pesca e alla protezione dell’ambiente.
Noi, organizzazioni contadine di Madagascar, siamo convinti che non possa esserci sviluppo sostenibile se i contadini produttori vengono ignorati, poiché essi sono il fondamento della vita e dei mezzi di sussistenza del Paese.
Per questo è tempo di unirsi e agire insieme per ricostruire i settori dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca, che costituiscono il fondamento dell’economia malgascia.