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Home News riservate POLICY - "Perdite e sprechi alimentari globali: dalla riduzione alla prevenzione per un sistema alimentare sostenibile", Report convegno della DGCS alla FAO, 16 ottobre 2013

POLICY – “Perdite e sprechi alimentari globali: dalla riduzione alla prevenzione per un sistema alimentare sostenibile”, Report convegno della DGCS alla FAO, 16 ottobre 2013

admin
24 Ottobre 2013
News riservate

Ogni anno nel mondo si perdono 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, diretta conseguenza dell’opulenza dei paesi industrializzati e delle perdite successive alla fase di raccolto nei paesi in via di sviluppo. Ma in un contesto internazionale che vede circa un miliardo di persone soffrire la fame e altrettante malnutrite, questo è un fenomeno a cui possiamo e dobbiamo porre fine. Proprio a tal proposito, il 16 ottobre la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (Dgcs) ha sponsorizzato nella sede dell’Organizzazione Mondiale per il Cibo e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) a Roma il convegno internazionale “Perdite e sprechi alimentari globali: dalla riduzione alla prevenzione per un sistema alimentare sostenibile”.

Il convegno, inserito all’interno delle varie iniziative rivolte al mondo istituzionale, al settore privato e alla società civile organizzate dalla FAO in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ha visto una nutrita partecipazione del governo italiano affiancata dai più alti rappresentati delle organizzazioni internazionali impegnate sul tema del cibo e dell’agricoltura che vedono Roma come uno, se non il più importante polo mondiale volto ad affrontare tali temi, ospitando le sedi di FAO, IFAD e WFP.

In una sala gremita e arricchita dalla partecipazione di diversi giovani, essenziali nel contrastare il tema ivi discusso, vari esponenti politici coordinati dal professor Andrea Segrè Presidente di Last Minute Market nonché Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, hanno dato vita ad un dibattito quanto mai attuale riguardante lo spreco alimentare e le possibili contromisure che l’agenda internazionale dovrebbe adottare al fine di contrastare il fenomeno.

Il confronto è stato aperto dal Vice Ministro degli Affari Esteri Lapo Pistelli, che ha efficacemente descritto la situazione mondiale e gli scenari futuri, e chiuso dallo stesso Ministro Emma Bonino che ha dichiarato: “Lo spreco alimentare è un paradosso dei nostri tempi: se si perde più di un terzo della produzione alimentare, possiamo tentare solo l’avvio di una soluzione, visto che il ”miracolo finale” non sarà facilmente a portata di mano”. Proseguendo: ”se c’è un tema orizzontale è quello della sana nutrizione, anche se declinata su coordinate e modalità diverse a secondo della parte del mondo dal quale lo si legga. Il quadro diventa complesso in vista dell’aumento della popolazione a 9 miliardi entro il 2050 e se ci vogliamo sforzare per trovare un nuovo equilibro, dobbiamo accettare la complessità del problema e cercare soluzioni pluridisciplinari che coinvolgono, l’educazione, la conservazione, la trasformazione, lo stoccaggio”.

L’obiettivo della comunità internazionale, dunque secondo il Ministro non deve essere solo quello di aumentare la produzione, ma di garantire un accesso al cibo che regga nel tempo e aiuti una stabilizzazione dei mercati e dei prezzi. “In molti Paesi il cibo c’è – ha constatato la Bonino – ma costa troppo caro per i più”. Durante l’intera durata dell’evento sono intervenuti diversi rappresentanti politici.

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che ha sottolineato l’importanza di coniugare il tema della salute e del cibo in una lotta strategica allo scandalo esistente tra obesità e denutrizione, soprattutto attraverso l’educazione, la prevenzione e la consapevolezza dei processi alimentari. Nel corso del suo intervento il Ministro ha evidenziato come il suo dicastero abbia messo a punto un nuovo piano sugli sprechi nella ristorazione collettiva, in considerazione del fatto che ogni anno in Italia si spreca solo negli ospedali 1 milione di euro di cibo. “Ieri nella legge di stabilità abbiamo varato un fondo per garantire che un banco alimentare possa nutrire i più indigenti, ma – ha concluso Lorenzin – questo è un tema da tenere insieme a quello della sfida ai sistemi alimentari e alla lotta agli sprechi”.

Il Direttore Generale della FAO José Graziano De Silva ha ricordato come un terzo del cibo prodotto a livello mondiale (circa 1,3 miliardi di tonnellate) venga perso o sprecato ogni anno e come la produzione di cibo sia già oggi sufficiente a soddisfare le esigenze dell’intera popolazione mondiale.

Maurizio Martina, Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha posto l’accento sulla possibilità di recuperare uno 0,5 del PIL, pari a 8-9 miliardi di euro, con la valorizzazione del cibo e la lotta agli sprechi per poi proseguire: “oltre il 20% della perdita globale di cibo è nel post-raccolto, il 24% nella movimentazione, il 35% tra distribuzione e consumo. Nei Paesi sviluppati il 40% del cibo viene buttato dalla grande distribuzione e dai consumatori. Dobbiamo cogliere l’occasione del 2014, Anno europeo contro lo spreco alimentare, per rispettare l’impegno assunto in Europa di dimezzare questi sprechi entro il 2020”.

L’accento sul passaggio storico dall’epoca dell’abbondanza a quella della scarsità, sulla crescita demografica, sul cambiamento dei consumi, soprattutto nei paesi emergenti, ha invece caratterizzato l’intervento dell’On. Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, che ha rimarcato inoltre: “Quello dello spreco alimentare è un tema che, rispetto a qualche anno fa, è sensibilmente mutato nella considerazione collettiva. Da comportamento “privato”, almeno nelle economie ad alto reddito, lo spreco alimentare ha acquisito una dimensione politica e come tale è entrato nell’arena istituzionale. E in un nuovo scenario globale, caratterizzato dal calo della produzione, dalla volatilità dei mercati e dall’aumento dei prezzi alimentari, in cui i nodi della food security, della sostenibilità ambientale e della produzione agricola diventano sfide da affrontare con sempre maggiore urgenza, ridurre lo spreco diviene una necessità”. Il recupero di efficienza nell’utilizzo delle risorse è, secondo De Castro, un obbligo non solo morale ma economico e politico.

Il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha denunciato che: “se lo spreco fosse un Paese, sarebbe il terzo stato più inquinante del pianeta dopo Usa e Cina. Parliamo, dunque di gravi perdite economiche e di una pressione insostenibile sulle risorse naturali, sulla quale l’Italia può, tuttavia, dirsi pioniera visto che come ministero dell’Ambiente ci siamo dotati di un importante strumento di programmazione, il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, adottato lo scorso ottobre prima della scadenza indicata dalla direttiva europea”. Un’intera sezione del Programma riguarda infatti gli scarti alimentari: “indicando diversi strumenti utili, in particolare rispetto ai prodotti invenduti prossimi alla scadenza o con imballo deteriorato e provvedendo anche a misure da applicare nelle mense scolastiche, mirando all’impatto pedagogico, formando il consumatore del futuro nel suo rapporto con il valore del cibo”. “Penso – ha concluso il ministro – che un rapporto più stretto con il Ministero dell’Istruzione possa aiutare in questo senso”.

Gli interventi del Presidente dell’IFAD Kanayo Felix Nwanze, di Ertharin Cousin, Direttore Esecutivo del WFP e di Ann Tutwiler, Direttore Generale di Biodiversity International hanno poi, anche attraverso l’utilizzo di esperienze sul campo, spiegato le dinamiche del fenomeno distinguendo tra la perdita di cibo dovuta alle difficoltà di immagazzinamento e conservazione e protezione dei raccolti nei PVS, e il vero e proprio spreco di cibo dei paesi industrializzati sottolineandone i dannosi effetti legati alle emissioni di Co2. Temi quali l’accesso al cibo e ai mercati sono stati al centro delle loro dichiarazioni che hanno ribadito con forza l’esigenza di un azione immediata.

Preponderante l’accento posto infine sull’importanza di Expo 2015 e su quanto questo possa concretamente rappresentare un’opportunità di dialogo su temi essenziali per la futura definizione di efficaci politiche internazionali volte a contrastare croniche inefficienze del sistema globale.

Proprio il Sottosegretario all’agricoltura Maurizio Martina, delegato a Expo 2015, ha ribadito come in questa prospettiva l’evento di Milano potrà offrire un’occasione straordinaria di dialogo con i Paesi del mondo su un tema così particolare ed ha inoltre richiamato le parole del Presidente del Consiglio Letta proposte in occasione dell’Assemblea dell’Onu su quanto l’Expo rappresenti una piattaforma globale di discussione multilaterale sul cibo. L’auspicio è che il semestre 1 maggio – 31 ottobre 2015 rappresenti pertanto uno snodo decisivo nella Global Food Policy.

Il Seminario di Alto Livello è stato seguito da un evento pubblico “Primo non sprecare” tenutosi nella sede romana di Eataly dalle 18.00 alle 22.00 proponendo piatti con cibi di recupero dalle eccedenze della filiera agroalimentare e prodotti agroalimentari a chilometri zero nel segno della lotta allo spreco alimentare.

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