COLLOQUIO DI SELEZIONE SCN: COSA FARE E COSA NO
Consigli pratici per i giovani candidati a servizio civile, in Italia o all’estero, che si troveranno a breve ad affrontare il colloquio di selezione.
Il bando SCN si è appena chiuso e stanno per partire le selezioni dei candidati. Per molti si tratta del primo colloquio vero della loro vita, o per lo meno il primo colloquio che assomiglia al un colloquio di lavoro. Come affrontarlo al meglio?
Ecco 5 consigli super pratici, per evitare di bruciarsi stupidamente un’opportunità che ti può cambiare la vita solo perché non ci si è posti il problema della selezione.
MA COME TI VESTI
Considerare che “ciò che importa è come sono dentro” e disinteressarsi di come si appare fuori, fortunatamente è una convinzione superata dalla maggior parte dei giovani d’oggi. Senza nulla togliere al valore delle esperienze e delle proprie motivazioni, anche il “come ci si presenta” dice qualcosa di noi agli altri. E visto che la selezione, per quanto approfondita, non è che un attimo rispetto alla nostra vita, è opportuno giocare quest’attimo al meglio, mostrando un messaggio coerente dentro e fuori rispetto alla motivazione al SCN (e in generale a qualsiasi posto di lavoro ricercato). Quindi, caro candidato, pettinati, mettiti in ordine, pensa il giorno prima a come andrai vestito. Non esiste un dress-code univoco per i colloqui, ma non cadere nella facile convinzione che fare un colloquio con le ONG significhi per forza vestirsi da “alternativi”.
NON SIAMO TUTTI AMICI
Il colloquio di selezione è – lo dice la parola stessa – di selezione. Non è un momento per fare amicizia o solo per dare informazioni sul progetto. Chiaro, si possono fare anche domande, ma si tratta di un momento in cui qualcuno ve ne farà di più, per provare a conoscere voi e le vostre motivazioni. L’atteggiamento del candidato in selezione è importante. Evitate dunque di andare al colloquio con aspettative diverse da quelle di partecipare ad una selezione (per i fissati dei reality: è un provino!). Frasi tipo “bella fratello!”, “mi siete sembrati un po’ rigidini”, “è mancato un momento di presentazione iniziale” “pensavo più ad un momento di formazione” oltre a infastidire probabilmente chi vi deve selezionare, dichiarano una grande inconsapevolezza rispetto al contesto selettivo.
UN MINIMO DI AUTOCONSAPEVOLEZZA
È normale che in sede di colloquio vi si chieda qualcosa di voi, anche al di là della trasposizione orale del vostro CV. Preparatevi prima rispetto a domande sui vostri punti di forza e di debolezza, mostratevi un minimo consapevoli delle vostre caratteristiche personali e umane, perché – sappiatelo subito – queste sono fondamentali in un esperienza di SCN, a volte anche di più del curriculum scolastico e professionale.
UN MINIMO DI COERENZA
Dopo aver fatto le prove al punto precedente ed aver risposto che la vostra maggior qualità è l’adattabilità a qualunque contesto nel mondo, NON cominciate a lamentarvi con l’Ente perché vi ha convocato a Bari quando voi siete di Torino. Chi ha mosso la candidatura siete voi. Dimostrate un minimo di coerenza con quelle che dite sono le vostre caratteristiche e le vostre fortissime motivazioni al progetto. E poi no, le spese di viaggio per partecipare alla selezione non sono rimborsate.
PERCHÉ LO FAI
Una parte del colloquio di selezione va riferimento alle motivazioni al SCN: perché volete farlo, perché partire (nel caso del SCN all’estero)? Non fatevi cogliere impreparati da queste domande, fate una prova. Proprio perché non è sempre facile esprimere le proprie motivazioni più profonde, è molto utile averle chiare in mente, essersi interrogati sinceramente. Qualcuno in passato che non ha saputo esprimere le proprie motivazioni o magari le ha “date per scontate” può non essere stato valutato positivamente. E’ un “errore blu”: le motivazioni sono il cardine dell’intera selezione.
Buona selezione a tutti!