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Home I temi Landgrabbing e Agroecologia Nuovo Rapporto sulla perdita senza precedenti della biodiversità e la conversione ecologica

Nuovo Rapporto sulla perdita senza precedenti della biodiversità e la conversione ecologica

Valentina Citati
22 Marzo 2021
Landgrabbing e Agroecologia, News

Più che mai, il nostro mondo deve affrontare molteplici sfide: la salute, la crisi climatica e una perdita di biodiversità senza precedenti.  Queste crisi sono interconnesse e ci chiamano a ricostruire l’armonia tra umanità e natura. 

Il nuovo rapporto “Il lamento delle creature di Dio – L’insegnamento sociale cattolico, l’attività umana e il collasso della diversità biologica”, commissionato al Laudato Si’ Research Institute da CIDSE (di cui FOCSIV è membro) , CAFOD e dal Global Catholic CIimate Movement, chiede una maggiore attenzione da parte dei politici per affrontare questo “collasso” e garantire la salute del pianeta e la sopravvivenza di tutti gli organismi, compresa l’umanità. 

Come organizzazioni cattoliche di giustizia sociale, abbiamo sentito il bisogno di approfondire la nostra comprensione della biodiversità alla luce dei valori di giustizia e solidarietà, e di esaminare il nostro valore aggiunto nel sostenere l’appello per la sua protezione. Il rapporto ci ricorda l’urgenza di una conversione ecologica radicale e che “un ritorno all’integrità è essenziale per trovare una soluzione efficiente e sostenibile all’attuale crisi socio-ecologica della biodiversità”. 

Il rapporto sottolinea che la maggior parte dell’estinzione delle specie è dovuta principalmente al cambiamento dell’uso del suolo, allo sovrasfruttamento della natura, al consumo eccessivo, alle specie invasive, all’inquinamento ambientale e al cambiamento climatico e, a causa delle sue tragiche conseguenze sul pianeta, non possiamo permetterci un’ulteriore perdita di biodiversità.

“Dal 1970, il 68% della fauna selvatica vertebrata è andato perduto, con l’America Latina/Caraibi e l’Africa, due regioni con molte nazioni economicamente impoverite, che sopportano il peso maggiore delle perdite. Questa tendenza si riflette anche nei dati disponibili su invertebrati e piante”.

In questo contesto, la prossima conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (Convention on Biological Diversity COP 15) fornirà un’opportunità unica per aumentare gli sforzi per affrontare la crisi della biodiversità e lavorare insieme per una conversione ecologica a tutti i livelli, dato che sarà adottato il quadro globale della biodiversità post-2020. Questo dovrebbe includere anche le voci delle comunità indigene, che sono i principali custodi della natura. 

Questo appello per la protezione della biodiversità è estremamente importante mentre il mondo sta progettando i piani di ripresa post pandemia, per cercare e garantire un cambiamento concreto dei nostri modelli di produzione e consumo, e affrontare la covid19 e l’emergenza climatica.

Alcune informazioni chiave nel rapporto sono: 

  • L’impronta ecologica dell’umanità supera la biocapacità della Terra di oltre il 50%, così che avremmo bisogno di 1,6 Terre per il nostro stile di vita insostenibile.
  • Il consumo è squilibrato, con il 20% più ricco che utilizza l’80% delle risorse globali.
  • Le malattie zoonotiche come il COVID-19 raggiungono più facilmente livelli pandemici.
  • Numerosi studi hanno dimostrato che la diminuzione della diversità delle piante da pascolo influenzerà gravemente la produttività dell’ecosistema.
  • Le popolazioni nei sistemi d’acqua dolce sono state impoverite in media dell’84%.
  • Il Brasile ha ora più mucche che persone, il 40% delle quali in Amazzonia.

Il rapporto può essere scaricato qui

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